editoriale

L’ORA DELLA VERITA’

A questo punto della stagione è abbastanza banale dire che ci si gioca tutto. Eppure è proprio così. Sabato i nerazzurri andranno a Roma in uno scontro che più diretto di così si muore. Mercoledì l’Inter prosegue l’avventura in...

Sabine Bertagna

A questo punto della stagione è abbastanza banale dire che ci si gioca tutto. Eppure è proprio così. Sabato i nerazzurri andranno a Roma in uno scontro che più diretto di così si muore. Mercoledì l'Inter prosegue l'avventura in Champions contro il CSKA Mosca. L'universo rossonero ha ben poco da ridere. I milanisti si coccolavano il sogno di Balotelli in rossonero, poi è arrivato Bojinov a svegliarli con il gol al Tardini al quale è seguita una dedica molto speciale. Un gol per Mourinho e per gli interisti che mi sono simpatici, ha spiegato l'attaccante del Parma. Ma l'Inter deve continuare a fare come ha sempre fatto: giocare il suo campionato concentrandosi solo su se stessa. Per la prima volta dopo innumerevoli partite il Principe sedeva in panchina in compagnia di un'altra colonna nerazzurra, Lucio. Turnover necessario per ridare fiato a chi in questo campionato non si era ancora fermato; in vista dei prossimi impegni elemento fondamentale. Dopo il gol importantissimo segnato contro il Chelsea, Samuel Eto'o torna a segnare anche in campionato. Classe, eleganza e perfezione atletica si fondono nelle due reti spettacolari, in particolar modo la seconda. Una rovesciata al volo su suggerimento morbido di Pandev. Certezze che si ritrovano e certezze che non si sono mai perse. E' il caso del Capitano, che non salta una partita da qualcosa come quattro anni. C'è il ritorno di Chivu, protetto da un caschetto e dal calore di San Siro che lo festeggia. Ci sono gli applausi per Quaresma, che gioca una buona partita, si fa vedere, guadagna falli e cambia scarpe tra il primo e il secondo tempo (scaramanzia?). E infine il boato di San Siro per il gol del Parma al Tardini, festeggiato in diretta sugli spalti. Chi non salta rossonero è... E chissà che nel suo intimo anche Mario, presente in tribuna, non abbia sentito l'impulso di saltare e tornare a far parte della famiglia nerazzurra...