editoriale

L’ULTIMA PAROLA

Sabine Bertagna

Non sappiamo come sarà l’Inter del futuro. Ma possiamo immaginarla nell’attesa che Mazzarri in persona, in veste di nuovo allenatore nerazzurro, ne racconti i contorni illustrandone i progetti e le ambizioni. L’attesa quasi...

Non sappiamo come sarà l'Inter del futuro. Ma possiamo immaginarla nell'attesa che Mazzarri in persona, in veste di nuovo allenatore nerazzurro, ne racconti i contorni illustrandone i progetti e le ambizioni. L'attesa quasi insana intorno all'esonero di Stramaccioni, che ha toccato picchi surreali nella conferenza di presentazione del ritiro, ha portato ad una momentanea tregua. In attesa di conoscere quello che sarà il futuro dell'Inter emergono intanto retroscena sugli eventi che avrebbero definito l'esonero dell'ex-tecnico della Primavera. Una decisione condivisa da molti, evidentemente, che solo nelle ultime dichiarazioni di alcuni giocatori (dichiarazioni vaghe e fredde) aveva anticipato l'attuale scenario. La figura di Mazzarri, uno navigato e di esperienza, dovrà quindi riuscire ad imbrigliare gli equilibri incrinati. Perché il quadro che ritrae oggi casa Inter, seppur abbozzato, non è dei più pregevoli.

Ci sarà spazio per le recriminazioni, purtroppo inevitabili. Quando ci si "saluta" così in fretta, da un giorno all'altro, non ci si può aspettare di rimanere buoni amici. Ed è forse questo il vero grande rimpianto nei confronti di Stramaccioni, al quale era stata data sì l'opportunità della vita, ma che un po' più di chiarezza l'avrebbe meritata. Di certo il teatrino della scorsa settimana non solo poteva, ma doveva essere evitato. In un paese dove il primo a pagare è sempre l'allenatore, i disastrosi risultati della sua stagione sarebbero stati fatali a chiunque. Gli errori e le ingenuità si sono trascinati fino alla fine. Andrea non vedeva l'ora di voltare pagina e ricominciare. Ma ormai era troppo tardi per una seconda opportunità. Anche se le parole del presidente hanno lasciato intendere per molto tempo che si sarebbe continuato con lui. L'Inter non può permettersi di aspettare.

A Walter Mazzarri auguriamo buon lavoro e di ambientarsi in fretta. Quando ha accettato la sfida sapeva che la piazza non sarebbe stata delle più facili. Ora più che mai c'è bisogno di ricompattare l'ambiente per ricominciare a remare in un'unica direzione. Gli auguriamo di riuscire a imporre le sue scelte e di poter decidere tutto quello che di necessario ci sarà da fare per tornare ad essere competitivi. La storia nerazzurra lo racconta senza mezze misure. All'Inter hanno vinto loro. Gli allenatori che hanno avuto l'ultima parola. Benvenuto, W.M.

Twitter @SBertagna