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Chissà Mourinho in quale fantastico modo avrebbe commentato la vicenda delle trattative con Preziosi per il passaggio di Milito e Thiago Motta. Chissà quale espressione facciale avrebbe modulato, magari non dicendo nulla ma lasciando intendere tutto. E' a lui che Moratti ha pensato quando ha espresso la sua totale disapprovazione per le decisioni prese dalla federazione. "Aveva ragione Mourinho quando diceva che quest’anno sarebbe stata dura e che ce l’avrebbero fatta pagare. Lui è andato via, ma io purtroppo non posso farlo, perché non ho la sua libertà." Parole amare, che non nascondono lo sconforto. Moratti non è stato creduto quando ha tentato di psiegare la sua innocenza. E nemmeno quando ha ribadito che l'incontro incriminato era un colloquio privato e non una trattativa di mercato. Tant'è. 45.000€ di multa (ne sentivamo la mancanza) e tre mesi di inibizione a Moratti. Vedremo se in appello la pena verrà riconfermata. Intanto emerge una singolare verità. Nostalgia di un certo stile portoghese...
C'E' CHI PUO' E CHI NO. Qualcuno forse non se lo ricorda. Adriano Galliani era stato inibito nell'ambito della vicenda Calciopoli, ma la cosa non gli aveva impedito di ottemperare ai suoi normali compiti di vicepresidente del Milan. Talmente inibito che trattava con mezza Europa (Ricardo Oliveira e Ronaldo). Talmente senza pudore che Johansson, presidente della Uefa, aveva dichiarato: "So che Galliani va in giro per la Spagna a fare trattative nonostante l'inibizione ricevuta dalla Federcalcio. Del resto non c'è mica da stupirsi, è italiano..."
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