editoriale

L’ultima scommessa

No, non possiamo fare a meno delle intercettazioni. Non in questo paese. Un posto assurdo, il nostro calcio. Mai libero dai fantasmi del passato, con due epoche di calcioscommesse alle spalle (ma non troppo), uno scandalo doping e una pagina di...

Sabine Bertagna

No, non possiamo fare a meno delle intercettazioni. Non in questo paese. Un posto assurdo, il nostro calcio. Mai libero dai fantasmi del passato, con due epoche di calcioscommesse alle spalle (ma non troppo), uno scandalo doping e una pagina di calciopoli ancora irrimediabilmente aperta. Non è il paese giusto se cercate giustizia. Quella che nei tempi dovuti si accerta di tutte le responsabilità e allontana i delinquenti dai loro tristi giochi di potere. Per sempre. Senza esitazioni, ripensamenti o fastidiosi revisionismi. Perché dovremmo avere bisogno di loro?

Oggi per l'ennesima volta siamo qui a chiederci quando tutto ciò sia iniziato. O forse perché non sia mai finito. Un mondo dove le tentazioni sono forti, a volte irresistibili. Le motivazioni irrilevanti, per i più incomprensibili. Tutto ciò è estremamente doloroso soprattutto per chi in quelle stupide partite di calcio ancora un po' ci crede. Che scommette per scaramanzia più che per i guadagni. E poi pensate a chi su quei campi scende con una coscienza e per raggiungere un obiettivo. A chi paga con la retrocessione la insensata sragionevolezza di alcuni. Sacrifici, soldi, sogni. Tutto da buttare in un cestino. Per poi prenderlo a calci.

Non ci dovrebbe stupire, visti i precedenti. Vista l'approssimazione nell'indagare su intrecci e responsabilità. Scavare ci fa sentire un po' voyeristici e allora meglio spolverare la superficie dell'apparenza e accontentarci di quello che si intravede. Manipolazioni e sedativi per alterare le prestazioni applicati in maniera sistematica. Ma non esistevano i controlli antidoping?

Tra le partite nell'occhio del ciclone un Inter-Lecce che sarebbe dovuta finire 3-0, ma che invece si chiuse con una (sola) rete per i nerazzurri. Una partita votata più al pareggio che ad un over, come si usa nel gergo. Un risultato che aveva fatto andare su tutte le furie chi su quelle potenziali reti aveva investito somme considerevoli. Chissà che cosa sarà passato per la mente a chi ogni giorno non aveva che un pensiero fisso. Veicolare i risultati, guadagnare, pagare i debiti. In akcuni casi salvare le penne, Una storia fatta di duecento gol a volte non basta per fare una bandiera. Chissà se ogni tanto qualcuno di loro avrà pensato a quello che stavano facendo. A quel calcio che di calcio non aveva più nulla. Sporco, insensato, per pochi. Chissà se all'ennesima partita avranno mai provato la infantile tentazione di smettere. Ancora una. E poi giuro, smetto. L'ultima scommessa....