LA CERTEZZA DEL BARCA HA RADICI NEL PASSATO

Qualcosa sta cambiando. Sta cambiando nei modi di fare, di fare comunicazione naturalmente. Una volta eravamo noi italiani quelli tacciati di anti-sportività, eravamo noi quelli scorretti e pericolosi e tutta l'Europa calcistica pronta a darci la solita lezione di stile: “E questo non si fa...bla bla bla”.Improvvisamente i ruoli si capovolgono e nessuno dice nulla. Il pullman nerazzurro arriva a Barcellona, in un clima di tensione totale innescato dagli stessi giocatori catalani. L'auto di Mourinho viene presa d'assalto e presa a spintoni e coperta di sputi, nulla. Sotto l'albergo che ospitava la formazione nerazzurra un gruppo di tifosi del Barcellona ritiene opportuno disturbare il sonno dei calciatori dell'Inter sbattendo pentole e quant'altro, e nessuno dice nulla.La perla uscita fuori dal carismatico Piquè è solo la punta dell'iceberg dell'odio che si sta venendo a creare: “i giocatori dell'Inter rimpiangeranno di fare questo mestiere”. Spavalderia e arroganza allo stato puro. Del resto da quelle parti ci sono abituati, anche Ibrahimovic, uno che si è sempre distinto per eleganza e signorilità sia in campo che fuori ha voluto dire la sua: “andremo noi a Madrid, siamo più forti”. Forse questa convinzione è qualcosa che gli azulgrana hanno nel loro dna. Ricorderete sicuramente quella sicurezza ostentata prima della finale di Champions giocata ad Atene dalla formazione allenata allora da Cruijff? Stessa sicurezza, avrebbero vinto contro il Milan semplicemente perchè si consideravano più forti, forse lo erano davvero, così sicuri da fotografarsi il giorno prima con la Coppa dei Campioni ben stretta tra le mani. Il risultato, anche quello, dovreste ricordarlo tutti, 4 a 0 per il Milan e Barcellona a casa a leccarsi le ferite. Corsi e ricorsi storici, qualche analogia in questa situazione si riscontra. Ecco, oltre ai video della “remontada” che girano in rete farebbero bene ad andare indietro di qualche anno, perchè dagli errori spesso si impara. Ma oramai è troppo tardi.