Vi diamo una bella notizia. Se state leggendo questo pezzo significa che nonostante l'orrida sconfitta di ieri sera non siete morti. E' già qualcosa, no? Scherzi a parte, la delusione che la partita di ieri ha inevitabilmente sprigionato è comprensibile. Se nelle prime cinque partite era andato tutto bene, ieri sera non c'è stata una sola cosa che è filata dritta. A partire dallo stop durante il riscaldamento di Jovetic. Poi una manciata di minuti e la gara aveva già preso una bruttissima piega. E mentre era ancora viva la speranza di poter raddrizzare il nefasto corso degli eventi, l'Inter incassava un gol dopo l'altro. Con un'espulsione a coronare la serata a tinte drammatiche. Che botta.
editoriale
La dimensione di una sconfitta
Vi diamo una bella notizia. Se state leggendo questo pezzo significa che nonostante l’orrida sconfitta di ieri sera non siete morti. E’ già qualcosa, no? Scherzi a parte, la delusione che la partita di ieri ha inevitabilmente...
Difficile analizzare con precisione una gara come quella di ieri sera. Gli esperimenti di Mancini sono naufragati nel marasma di errori, ingenuità e imperfezioni. Un simile mix di perfetta imperfezione non si vedeva da molto. Cinque gare avevano allontanato lo spettro delle serate nelle quali ci si sfaldava sotto il peso degli avversari. In molti hanno additato come colpevole il modulo, altri sono convinti che la colpa sia da addebitare ai giocatori fuori ruolo. Quel che è certo è che non è stata una serata brillante. Per nessuno.
La dimensione di questa cocente sconfitta potrà essere quantificata solo nel tempo. In occasione della partita con la Samp, per esempio. Bisognerà capire se la vera Inter è più vicina a quella delle prime cinque giornate o a quella di ieri sera. Interrogativi che pesano, ma che rimandano il giudizio alle prossime fondamentali giornate di campionato. In fondo siamo ancora in cima alla classifica. E se è presto per definirci morti, non lo è per cercare di riprendere le briglie del campionato. Smentendo la brutta partita contro la Fiorentina. Smentendola senza tentennamenti e indecisioni. L'unico modo per dimenticare è voltare pagina. E riprendere il filo di un discorso solamente interrotto.
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