"La situazione non è la stessa di qualche anno fa, ma sono felice di essere tornato. Ora stiamo lavorando per migliorare e i tifosi dell'Inter possono stare tranquilli". Le parole di Roberto Mancini, rilasciate durante la cerimonia del premio Gentleman, trasudano in lievissima parte nostalgia. Nulla di tracotante o irrimediabile. Ma nella serata a cavallo tra il 21 e il 22 maggio è difficile non pensarci. A ciò che siamo stati. All'Inter del Mancio, che gettava le basi per l'Inter di Mourinho, che avrebbe vinto qualsiasi cosa. Non nominiamo il Triplete perché di questi tempi è una parola fin troppo pronunciata. Madrid, Milito, le lacrime che ci rigavano la faccia. L'Inter non è più quella di qualche anno fa. Ce ne siamo fatti una ragione. Da tempo, ormai.
editoriale
La nostalgia del Mancio
“La situazione non è la stessa di qualche anno fa, ma sono felice di essere tornato. Ora stiamo lavorando per migliorare e i tifosi dell’Inter possono stare tranquilli”. Le parole di Roberto Mancini, rilasciate durante...
Il futuro nerazzurro potrebbe avere la faccia di Yaya Touré. In un futuro prossimo anche quella di Federico Bonazzoli, che ieri ha compiuto 18 anni e che tra poco inizierà la sua avventura con la Sampdoria. In un futuro un po' più lontano quella di Andrea Pinamonti, che ha da poco firmato il suo primo contratto da professionista con l'Inter e del quale si dice già un gran bene. Mancini, oggi, non ha solo il compito di ricostruire un'Inter vincente. Dovrà anche dettare la linea in merito alla gestione dei giovani. Scegliere su chi puntare. Decidere chi mandare in giro a fare esperienza trovando il modo per riportarlo eventualmente a casa. Vendere. E' un tasto delicato, questo. All'Inter si rimprovera spesso di non sfruttare al meglio i talenti che arrivano dal vivaio. Di venderli e di non farli giocare. I numeri dicono che è abbastanza vero, ma non raccontano le difficoltà che si nascondono dietro al passaggio in prima squadra. Il discorso è sicuramente più complesso ed ampio. Per il Mancio sarà una sfida nelle sfide. Valorizzare la meglio gioventù nerazzurra. Largo al futuro. Per la nostalgia non c'è più posto.
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