editoriale

La Roma è cinica, l’Inter no. Affonda la difesa nerazzurra

Alessandro De Felice

La Roma sbanca S.Siro e torna a casa a punteggio pieno e con la consapevolezza di avere uno squadrone. L’Inter, invece, abdica ma nonostante il risultato rotondo e abbondante, alterna buone cose ad altre meno brillanti.  Mazzarri non cambia...

La Roma sbanca S.Siro e torna a casa a punteggio pieno e con la consapevolezza di avere uno squadrone. L'Inter, invece, abdica ma nonostante il risultato rotondo e abbondante, alterna buone cose ad altre meno brillanti. 

Mazzarri non cambia modulo e conferma il 3-5-2 con le varianti Rolando e Pereira. Garcia, invece, scende in campo con la formazione tipo. Pronti via, squadre subito brillanti, si vede immediatamente che le gambe vanno, in mezzo al campo non c'è un attimo di tregua. L'Inter prova a stringer le maglie, ma la qualità di Totti, Pjanic e Strootman, permette ai giallorossi di districarsi bene anche nella fitta rete di casacche nerazzurre.

La partita scorre tutto sommato in modo equilibrato fino al gol del vantaggio giallorosso, che nasce da un intervento maldestro di Ranocchia. Il difensore, non riesce ad effettuare un comodo rinvio, sbucciando la palla e permettendo alla Roma una rapida ripartenza che si chiude in rete con 3 tocchi. L'Inter prova la reazione e chiude la Roma nella propria area di rigore, sfiora il gol del pareggio con un tiro terrificante di Guarin e mantiene il possesso del pallone, cercando di macinare gioco. A lunghi tratti ci riesce, fino al 39esimo minuto, quando un indemoniato Gervinho, fa quello che vuole sulla corsia di sinistra, prima di essere atterrato da Pereira: l'arbitro punisce il fallo con un calcio di rigore, nonostante l'irregolarità sia avvenuta leggermente fuori dall'area. Calcia Totti ed è 2 a 0.

A questo punto l'Inter cala, Taider non garantisce né copertura, né contropiedi, Cambiasso sparisce dal campo e Juan e Ranocchia vengono rapiti dalla "Sindrome Lucio", ogni tanto li vedi partire e ti chiedi: "dove vogliono andare?" Al minuto 44, l'Inter subisce il terzo contropiede della partita e capitola per l'ennesima volta. La Roma chiude  praticamente il match nei primi 45 minuti e spende il secondo tempo in una furbissima gestione della partita e delle forze. 

Dire che tutto è da buttare, sarebbe una bugia. L'Inter ha alternato buone giocate a clamorose sviste difensive, l'assenza di Campagnaro si è fatta sentire almeno quanto la presenza di Pereira e mai come questa sera, è chiaro un concetto: gli undici titolari sono fortissimi, le riserve, invece, lo sono un po' di meno. Mazzarri nn ha nessuna colpa e anzi, anche stasera, nonostante la batosta, l'Inter non ha mai abbassato la testa. Adesso ci sono 15 giorni per riacciuffarere il rettilineo intrapreso fino alla settimana scorsa.