editoriale

La stagione degli addii

Sabine Bertagna

Eccoli abbracciati dalla folla palpitante. Hanno immaginato questo momento un sacco di volte. Ne hanno fantasticato interrogandosi su quanta emozione li avrebbe travolti. La realtà ha superato di gran lunga le fantasie. Sabato sera il Capitano e...

Eccoli abbracciati dalla folla palpitante. Hanno immaginato questo momento un sacco di volte. Ne hanno fantasticato interrogandosi su quanta emozione li avrebbe travolti. La realtà ha superato di gran lunga le fantasie. Sabato sera il Capitano e gli eroi del Triplete hanno annunciato il loro ritiro. Lo hanno fatto circondati dalla loro gente. Il popolo nerazzurro è accorso in massa per omaggiarli. Consapevole che ci sarebbe stato da piangere. E così è stato.

Improvvisamente quei discorsi razionali e logici che avevano spesso definito quelle carriere come giunte al capolinea erano diventati reali. Improvvisamente, come spesso accade in questi frangenti, nessuno sembrava più pronto. Non la gente, travolta dai ricordi e dalla gratitudine mescolata all'amarezza per un'epoca finita. Non i giocatori, che potendo scegliere non avebbero smesso mai. Quando era diventato così difficile salutarsi?

Se ne va un'epoca indimenticabile. Se ne vanno facce note e amate. Il futuro che si desiderava costruire è arrivato. Gli ingaggi peseranno meno. Si cercheranno nuovi interpreti, più giovani. Il momento del quale tutti parlano da anni ha un sapore nettamente diverso da quello immaginato. Il sapore della nostalgia. A tratti così amaro. In fondo così necessario.

Twitter @SBertagna