editoriale

Le finali non si giocano, si vincono

Campioni del Mondo. Suona bene, anche alla luce delle ormai note considerazioni sulla coppa dell’amicizia. I più davano per scontato il 5° titulo, ma se non lo avessimo vinto si sarebbe scatenato un dramma senza precedenti. Il Mazembe non ha...

Sabine Bertagna

Campioni del Mondo. Suona bene, anche alla luce delle ormai note considerazioni sulla coppa dell’amicizia. I più davano per scontato il 5° titulo, ma se non lo avessimo vinto si sarebbe scatenato un dramma senza precedenti. Il Mazembe non ha obiettivamente impensierito l’Inter. Nemmeno le preghiere sono state di grande aiuto ai congolesi. E in quell’atmosfera un po’ strana ed estiva che si respirava negli Emirati Arabi l’Inter ha chiuso il cerchio, riagganciandosi a Madrid e archiviando una stagione strepitosamente nerazzurra. Chissà che cosa avrà pensato Mou guardando la partita? Chissà se anche lui come noi avrà sussultato non vedendo Deki in campo dal primo minuto. I giocatori hanno preso in parola il saggio Eto’o e sono entrati in campo per prendersi ciò che gli spettava di diritto. Hanno giocato per vincere. Per regalare ai propri tifosi l’ennesimo trofeo, arrivato in un momento in cui l’Inter in campionato non brilla e forse proprio per questo motivo ancora più prezioso. Ma in una serata così speciale non poteva mancare la nota stonata. Ormai siamo abituati a festeggiare con l’amaro in bocca perché comunque c’è sempre un addio da digerire , qualcuno che non sa se si fermerà, qualcuno che pretende di più. Questo qualcuno adesso è Rafa. Dopo mesi di silenzio e di risposte diplomatiche Benitez ha fatto capire (forse non nel momento più opportuno) che vuole supporto. C’è bisogno di fare mercato e il controllo dei giocatori deve essere suo. Premesso che il controllo di una situazione non si chiede, ma si prende. Premesso che giocare con i titolari è diverso dal giocare con la primavera. Premesso che all’Inter niente è facile (ma proprio per questo ancora più speciale) i matrimoni si combinano in due. E la domanda a questo punto non è più se Moratti voglia tenere Benitez, ma se Benitez voglia effettivamente rimanere all’Inter. Dopo questo sfogo qualcosa dovrà per forza succedere. Le finali non si giocano, si vincono. Una squadra si allena per scelta, nel bene e nel male. Mai senza convinzione.