Si sa, il giochino è semplice, è un'assioma quasi perfetto: la squadra non rende quindi la colpa è dell'allenatore. Non è sempre cosi.Stavolta il mister non c'entra, è uno dei pochi che tenta di cambiare le carte quando si sa già che la partita seguirà una direzione. Una direzione triste purtroppo, ma pur sempre una direzione.Le prova tutte Leo: centrocampo a rombo, centrocampo a 3, con Sneijder, senza Sneijder, Eto'o largo a sinistra, Eto'o punta centrale, purtroppo il risultato non cambia. Scarsa vena realizzativa e incapacità di costruire gioco. Il problema non è il modulo ma la mancanza di forze. Quella debolezza che non ti permette di correre bene in mezzo al campo, o che non ti fa correre affatto.Il problema per tutti era la posizione di Motta davanti alla difesa, ma se una squadra è purtroppo allo strenuo delle forze, si può anche erigere un muro a centrocampo, che gli avversari lo abbattono ugualmente.Vado un pò controcorrente forse, ma dico un bravo a Leo. Un bravo per averci fatto vivere il sogno di poter lottare ancora una volta per lo scudetto, di farci credere che sino alla fine avremmo avuto una piccola possibilità di indossare il logo tricolore sul petto anche il prossimo anno. Ha fatto dare tutto ciò che era rimasto ai giocatori, per far gioire noi tifosi. E poco importa se ha ottenuto i suoi risultati con l'amore, con l'empatia o quant'altro di filosofico esista. I dati sono oggettivi e non possono essere affatto screditati.Ha preso decisioni importanti, come quelle di tenere in panca o addirittura a casa i giocatori che non avevano più molto da offrire. Ha mostrato a tutti di avere un carattere forte e deciso, un carattere da leader. Non è leader solo chi alza la voce, lo è più di tutti chi riesce a farsi seguire usando bontà d'animo e gentilezza.Pensiamo a finire dignitosamente questo campionato, e l'anno prossimo ripartiamo carichi e riposati per la riconquista di ciò che abbiamo sentito nostro per 5 lunghi anni. In fondo, a pensarci bene, un piccolo logo tricolore potrebbe ancora essere cucito sulle nostre maglie. Tutto dipende da Martedì e da quanta voglia c'è di dimostrare a tutti che ancora una volta, l'Inter è viva e non 'bollita'...
editoriale
Le (non) colpe di Leo
Si sa, il giochino è semplice, è un’assioma quasi perfetto: la squadra non rende quindi la colpa è dell’allenatore. Non è sempre cosi. Stavolta il mister non c’entra, è uno dei pochi che tenta di cambiare le carte quando si...
© RIPRODUZIONE RISERVATA