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Forse era il nome che mai nessuno si sarebbe aspettato di trovare sulla panchina dell'Inter. Quel Claudio Ranieri, sino a ieri nemico di grandi battaglie sportive in seno alle armate bianconere e giallorosse. Battaglie che ci hanno fatto perdere il sonno, specialmente l'ultima quando guidava la Roma e che per oltre un'ora ci ha fatto temere di non poter vincere più lo Scudetto nell'anno del triplete.Dopo Gasperini quindi, tocca a Ranieri raccogliere i cocci di un'Inter devastata dal punto di vista psicologico, inerme di fronte ad avversari non irreprensibili come Novara e Trabzonspor.Un tecnico che ha dimostrato di saper dare il meglio di se, proprio nelle situazioni di emergenza quando tutto sembra ormai perso. Se la Juventus ha dei ricordi di vetta della classifica li deve proprio a lui, che li fece arrivare al secondo posto, l'anno dopo la promozione dalla B alla A. La Roma l'ha spesso criticato, ma non si può negare che dopo Capello, è stato forse il tecnico che meglio si è comportato alla guida dei giallorossi.Arriva all'Inter come grande nemico ma con un compito più ingrato di quello di salvare la barca ed evitare che coli a picco stile Titanic: farsi amare dal suo nuovo pubblico. Più di una volta ha avuto dei battibecchi con il Vate di Setubal, l'uomo rimasto nel cuore di tutti i tifosi nerazzurri per aver riportato l'Inter sul tetto d'Europa. Ironicamente ci chiediamo però, con chi non abbia avuto discussioni Mourinho. Il giochetto è molto semplice: arriva in un nuovo paese, sceglie un paio di 'avversari' mediatici, inizia diatribe infinite con questi, protegge la squadra dalle critiche e va avanti. Ranieri però c'è da dire che si è sempre distinto per classe e ironia anche nelle risposte date a Mou, mai fuori dalle righe in questa lotta durata un anno intero.Riuscirà il tecnico testaccino a far dimenticare a tutti gli interisti Mou, allenatore che li ha incantati come un 'pifferaio magico' salvo poi tradirli il giorno della grande festa? Almeno Ranieri, nel momento in cui ha lasciato la Roma, ha dimostrato tutta la sua sofferenza visto che il suo cuore è a forti tinte giallorosse; Mourinho invece no, perchè per molti il 22 Maggio sarà sempre la data dell'Inter campione d'Europa, ma per molti altri è solo il giorno del grande tradimento realizzatosi a fine gara con l'ideale passaggio di consegne dall'Inter al Real grazie alla macchina presidenziale di Florentino Perez che attendeva Mou all'uscita dagli spogliatoi.
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