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editoriale
Forse Marcello Lippi conserva ancora dell’antico astio nei confronti dei nerazzurri. Perché altrimenti spiegare le ripetute punzecchiature mal camuffate, che il ct azzurro non manca regolarmente di riservare a casa Inter? Anche dopo la vittoria a Stamford Bridge, con una qualificazione così importante e così meritata.“L’Inter è una grandissima squadra. Ma non rappresenta il nostro Paese perché non c’è neanche un italiano.” E a dimostrazione che la sua non è una crociata contro i nerazzurri aggiunge una riflessione decisamente anacronistica, visti i tempi e la globalizzazione. «L'ho detto tante volte e lo ripeto, il Manchester, l'Arsenal, il Chelsea, il Liverpool, hanno proprietà americane, arabe, hanno allenatori francesi, tedeschi, scozzesi, spagnoli, perciò, quello non è calcio inglese. Il calcio inglese sono le altre squadre e la nazionale, vedremo cosa farà l'Inghilterra.” Quindi cosa proporrebbe il saggio Lippi per fare in modo che il calcio inglese fosse interpretato solo da inglesi e quello italiano solo da italiani? Leggi razziali? Che Milan sarebbe stato senza gli olandesi? E la Juve senza Platini? Ma riempiamoci pure le bocche di aria fritta. Per Lippi Materazzi, Santon e Balotelli non esistono. Poi però si lamenta se la sua nazionale non la segue nessuno. Faccia un sondaggio tra i nerazzurri (un sei milioni circa) e chieda apertamente quanti faranno il tifo per lui in Sudafrica. Gli chieda in che modo possono avere voglia, alla luce delle sue innumerevoli dichiarazioni, di tifare per una squadra che ultimamente non può vantarsi di avere entusiasmato per gioco, idee e fantasia.La riflessione di Lippi continua. “Prima di dire che il calcio italiano è in crisi, possiamo dire, forse, più giustamente, che delle grandi squadre, a livello internazionale, per adesso soltanto l'Inter ha dato. Possiamo dire questo, ma possiamo anche dire che la Fiorentina non mi pare che abbia meritato l'eliminazione con il Bayern, che è una grande squadra. È uscita facendo due grandi partite e per motivazioni che non appartengono molto al calco giocato (ma non bisognava lasciar perdere gli episodi???). Possiamo dire che il Milan in casa aveva fatto una grande partita con il Manchester e avrebbe potuto, con un risultato diverso, impostare la partita di ritorno diversamente. Perciò, prima di affossare il calcio italiano, secondo me, bisogna pensarci bene.” Quindi, secondo la teoria di Lippi, se l’anno scorso in Manchester-Inter Adriano non avesse preso il palo e Ibra la traversa forse la storia sarebbe stata decisamente diversa. Peccato che con i se e con i ma nessuno sia mai arrivato in finale. E peccato che per assolvere le nostre mancanze in Europa nessuno avesse pensato ad un alibi così suggestivo…
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