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editoriale
Un campionato al ribasso. E non lo diciamo per consolarci dell'andamento lento dei nerazzurri, andamento che abbiamo ormai assorbito come un dato di fatto consolidato e forse anche piuttosto inevitabile dopo una serie di anni discretamente vincenti. Per questo campionato, in perfetta linea con quello dell'anno precedente, parlano i numeri. E i numeri ci raccontano di rincorse affannose, in grado di sfinire squadre considerate la rivelazione fino alla partita precedente. Nessuna cavalcata, nessun record spettacolare del quale vantarsi negli anni a venire. Ad avere qualche fiammata di energia in più si sarebbe anche potuto partecipare al banchetto. Non per il podio, sicuramente per un posto in Europa.
I numeri, dicevamo. C'è una circostanza curiosa che salta all'occhio analizzando i dati di classifica. Abbiamo 41 punti, 15 in meno rispetto all'anno scorso. La Juventus ne ha invece 56, esattamente 15 in più rispetto all'anno scorso. Un'inversione di tendenza. Coincidenze che ci raccontano ovvietà banali. Il Milan, costruito sulla capacità di Ibra di aggiudicarsi scudetti, ha solamente un punto in meno rispetto alla stagione precedente. Se Ibra è capocannoniere con 20 reti, il Principe Milito ne ha pur sempre segnate 14 e questo in una stagione dove la parola d'ordine è sterilità in attacco. Non sono dati che ci regalano sorrisoni, né che ci confortano sul presente nerazzurro. Sono numeri che fotografano semplicemente una fase del calcio italiano, che non appena si confronta all'estero e spesso anche con squadre di non primissima fattura (il Marsiglia, ma anche l'Arsenal per poi considerare anche l'Europa League nella quale siamo perennemente assenti ingiustificati) si vede costretto ad abbassare la cresta saputella. E anche se non vi sarà di conforto saperlo l'Inter è al quinto posto del ranking mondiale stabilito dall'Iffhs per quanto concerne il periodo che va dal 2001 al 2011. Per il supertitulato Milan ottavo posto e una sola consapevolezza. Non è ancora tempo di Triplete. E questo, a dire il vero, un po' di conforto ce lo regala. Giusto un po'.
Twitter @SBertagna
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