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Un 2-2 che schiaccia l’umore dei tifosi nerazzurri sotto il peso di un macigno. Perché probabilmente servirà solo a restituire (dopo la sosta) un’Inter ancora più insicura e in emergenza, proprio alle porte del derby. Piovono ancora fischi su Walter Mazzarri, anche se a dirla tutta, la squadra vista nel primo tempo - tolti i dieci minuti iniziali - meriterebbe tutt’altro riconoscimento acustico: gli applausi sarebbero stati più oggettivi. Il gruppo reagisce bene al solito errore individuale, diventato purtroppo una costante tutt’altro che piacevole a cui dover far fronte nel corso dei match. Il tecnico toscano non è esente da colpe, ma perché usare due pesi e due misure? Perché garantire immunità di giudizio ai singoli calciatori e, invece, far pesare sulle spalle del tecnico anche i peccati più veniali?
Incredibile a dirsi, ma l’apporto del miglior Campagnaro e di Rolando (dovesse tornare il portoghese) sarebbero una manna dal cielo. Per quanto Ausilio si sforzi di far passare Vidic come un affare, il serbo continua a palesarsi come un prodigioso pacco spedito con posta celere dal Manchester United. Non privo del fiocco. C’è da aggiungere che il difensore alterna cose egregie ad altre meno all’altezza della sua fama, ma ogni sua sbavatura risulta letteralmente fatale. Anche Ranocchia ha qualche punto sulla coscienza, l’ex Bari è un continuo equivoco tattico, per non parlare dell’enorme difficoltà in cui affoga quando la squadra attraversa momenti di sofferenza: il capitano non striglia a dovere il gruppo, anzi, è il primo ad affondare.
Con le critiche ai sopracitati calciatori, non si vuole in nessun modo risparmiare il tecnico dai dovuti rimproveri, dato che anche contro il Verona fanno discutere alcune sue scelte: Perché insistere con la difesa a 3 dopo l’espulsione di Medel?Perché non sostituire lo stanchissimo Dodo, anche a detta dello stesso tecnico a corto di energie? Leggere adeguatamente la gara è il principale compito di un allenatore e ieri, Walter Mazzarri, è scivolato sui fondamentali, esattamente come accaduto a Parma, quando ha deciso di schierare Bonazzoli da ala destra. Una forzatura, come candidamente ammesso dall’ex tecnico del Napoli.
Fastidiosi gli alibi che il tecnico espone continuamente ai microfoni dei giornalisti, ma inutile non ammettere che almeno qualcuno di questi sia da prendere seriamente in considerazione nell’analizzare correttamente una prestazione. Perché i continui errori di concentrazione, soprattutto se derivanti da quelli che in principio erano stati sponsorizzati come i punti cardine del palazzo Inter, rendono più assordante il cigolio di una struttura che rischia il crollo. E’ doveroso un massiccio intervento di ristrutturazione e se sarà necessaria l’assunzione di un nuovo capocantiere, si capirà il da farsi.
Pasquale Guarro
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