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L'erba del vicino é sempre più affascinante. Soprattutto se parliamo di calciomercato. C'é una società mediaticamente imbattibile che in questo campo sta dettando legge. Ha regole tutte sue, ma lo stile con cui le impone é universalmente riconosciuto. A gennaio decide di inviare in maniera un po' avventata una cartolina da Rio, dove si nota il suo amministratore delegato avvinghiato al giocatore desiderato. La cartolina arriva al diretto interessato. Ma alla parola prestito con riscatto gratuito torna veloce al mittente. Si legge sul retro. "Il signor Galliani e i suoi consulenti hanno sviluppato un senso di sicurezza fuori luogo a seguito delle loro trattative private con Tevez e i suoi consulenti. Se vogliono essere presi in considerazione durante il mercato di gennaio, sarebbe meglio la smettessero di congratularsi a vicenda e cominciassero a ragionare su come possono soddisfare le nostre richieste”. Firmato Al Mubarak
Poi la svolta drammatica. Tutto in una giornata straripante di emozioni. Galliani parte per Londra. É giustamente raggiante. Ha un accordo di massima col Psg per Pato. In questo modo ci saranno i soldi per prendere il giocatore del quale conserva gelosamente una foto ricordo, Tevez. Ma qualcosa va storto. Galliani sta trattando quando una telefonata gli spiega che Pato vuole solo il Milan (che bello l'amore!). La trattativa salta. Galliani ricompone l'espressione e torna a Milano. Pato non risulterà purtroppo molto utile alla sua squadra a causa di una inspiegabile serie di infortuni. Una sfiga mai vista. I ifosi rossoneri saranno felici di apprendere che il calvario si é concluso in queste ore. Pato é stato rimesso in sesto. Per le Olimpiadi.
Qualsiasi società con queste premesse si sarebbe arresa e avrebbe rinunciato a Tevez, ma non il club più titulato al mondo. I rossoneri decidono per un assedio fino all'ultima ora di calciomercato. E per non rimanere a bocca asciutta all'ultimo momento progettano un diabolico piano B. Ad una settimana dalla chiusura dei trasferimenti il Milan convoca Maxi Lopez e lo rinchiude in albergo. Intanto cerca di strappare al City una formula che tradotta nella vita pratica suonerebbe più o meno cosí. Oggi faccio la spesa, la tengo per 6 mesi e poi nel caso in cui mi abbia regalato soddisfazioni decido se pagarla. Non ne siamo sicuri, ma probabilmente l'unica cosa che sarà riuscira a strappare la proposta, sarà stata una risata.
Ma vi pregherei di non farvi distrarre dalle circostanze e di concentrarvi su una figura per nulla marginale nella vicenda. Il soldato Maxi Lopez. Ore trascorse in albergo a giocare alla Playstation in attesa di capire se dopo aver salutato in lacrime i tifosi del Catania li avrebbe dovuti convincere che in fondo si era trattato di uno scherzo. Immaginiamo l'ansia dell'attesa, la noia delle ore che scorrono lente e la sensazione di essere in prigione (Maxi non lo sa, ma il popolo del web si era anche scatenato organizzando un movimento di liberazione). Sette giorni in albergo. Nulla di simile era mai accaduto. A poche ore dalla chiusura dei lavori ecco il tanto sospirato annuncio. Maxi é un giocatore del Milan. La prima frase dopo la liberazione "voglio restare a vita". E quella di Galliani subito dopo l'ennesimo due di picche dello sceicco "Maxi é stato fantastico. Farà benissimo" Tutto é bene quel che finisce bene. O no?
Alla fine del campionato Maxi Lopez ha giocato poco o niente. 2 gol segnati. E un riscatto che non ci sarà (no tranquilli, non l'hanno rinchiuso di nuovo in albergo). Lo ha detto Galliani oggi. "Maxi non verrà riscattato" Per Maxi ancora un'apparizione ufficiale (forse l'ultima). Il 2 giugno salperà con il Milan al completo per una crociera rossonera. La telenovela si chiude. Aspettiamo cartoline esotiche e nuovi piani ingegnosi. Dopo l'annuncio di Mister X confidiamo che venga presto reso noto quello di Mister Y. Non vorremmo perdercelo per nulla al mondo. Ci vediamo alla prossima puntata...
Twitter @SBertagna
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