Come è arrivata l’Inter a dilapidare i tantissimi punti di vantaggio che aveva qualche mese fa? Come in tutte le analisi che si rispettino è necessario fotografare un’insieme di eventi, episodi e dettagli per raggiungere il mosaico finale della realtà di oggi. Il campionato si è riaperto per una concomitanza di cose, nelle quali pesa la stanchezza “primaverile” dell’Inter, iniziata quando il clima era ancora piuttosto rigido. Qualche mese fa l’impressione spiacevole era che si volesse a tutti i costi riaprire un campionato monotematico e dopo quattro anni di supremazia nerazzurra riaccendere le speranze degli avversari (con buoni risultati). Ultimamente la verità è un’altra: non abbiamo chiuso partite già chiuse (Parma, Catania), abbiamo faticato ad andare a segno e siamo caduti in errori insoliti e leggeri (ripeto, tutte situazioni comprensibili dopo un’egemonia così prolungata). Non possiamo più trincerarci nel silenzio semplicemente perché fa troppo rumore e non è il rumore giusto. 1.IL RUMORE DEI NEMICI. I nemici si sono moltiplicati e ora sono tanti e rumorosi. Non è detto che il nemico debba essere lo stesso per l’arco di un intero campionato. Ma man mano che cambia faccia è fondamentale capirlo. Se stiamo rischiando di diventare i nemici di noi stessi è opportuno esserne consci. E correre ai ripari.2.EPISODI. Nell’economia di un campionato conta qualsiasi evento, dall’ammonizione per proteste al rigore negato. Ma alla fine ci si ricorda solo ed esclusivamente di una cosa: del vincitore. Dopo il derby il grido di Mou era: Abbiamo dimostrato tutto, potevamo perdere questa partita solo in 6, era l'unico modo per perderla, perché in 7 la vincevamo. Il grido di domani deve ripartire da quella rabbia indomita, che non si arrende mai, neanche quando è in inferiorità.3.I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN CASA. In questo momento anche il caso Balotelli pesa. E non ci riferiamo al tapiro o alla maglia rossonera indossata da Mario. In un’ottica di professionismo il problema che si è creato non può non essere risolto al più presto. Tutta la società è concorde e si mette al fianco di Mou. Ma qual è esattamente la posizione, Mou?4.LA FORZA DELLE PAROLE. Può sembrare retorico, ma non lo è. La tensione più che intorno è all’interno dell’Inter. Ritrovare un equilibrio nella normale routine di una conferenza stampa non può che aiutare a dissolvere i nervosismi e a ridare la giusta scena ai nerazzurri. Che non possono permettersi in questo momento di rinunciare all’opportunità di difendersi, fosse anche solo a parole. Rivogliamo il Mou, maestro di memorabili battaglie mediatiche. Lo rivogliamo in prima fila.5.MOU FALLO PER L’INTER. Non ti sei mai sottratto al tuo dovere, Mou. Ti è stato chiesto di abbassare i toni e tu hai spento il volume. Il disprezzo che provi verso il campionato italiano, con i suoi difetti e le sue polemiche, rimbomba in maniera insostenibile. Non possiamo non essere d’accordo con tutte le motivazioni che ti hanno portato a questo. Ma da qui alla fine del campionato c’è ancora molto da fare. E da dire. Non vogliamo che il finale messo a questa storia sia quello che tutti sperano. Abbiamo un punto di vantaggio sulla seconda. Non precipitiamo nel vortice dell’insofferenza e ristabiliamo le distanze. Proviamoci. Per farlo è necessario passare per la tua voce, per i tuoi diktat e per le tue uscite estrose ed eccessive. La strategia di una volta può ancora funzionare. Il pubblico italiano non ti merita, ma quello nerazzurro sì. Fallo per l’Inter, Mou!
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MOU: 5 OTTIMI MOTIVI PER ROMPERE IL SILENZIO
Come è arrivata l’Inter a dilapidare i tantissimi punti di vantaggio che aveva qualche mese fa? Come in tutte le analisi che si rispettino è necessario fotografare un’insieme di eventi, episodi e dettagli per raggiungere il mosaico finale...
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