editoriale

Nagat’amo

Non c’è niente da fare, il popolo giapponese è fantastico. Da quando è arrivato lui, Yuto Nagatomo, terzino in prestito dal Cesena, l’interesse asiatico per il calcio è schizzato a livelli mai visti. In tilt il sito...

Sabine Bertagna

Non c'è niente da fare, il popolo giapponese è fantastico. Da quando è arrivato lui, Yuto Nagatomo, terzino in prestito dal Cesena, l'interesse asiatico per il calcio è schizzato a livelli mai visti. In tilt il sito dell'Inter dopo l'annuncio del passaggio, introvabili le magliette con il nr. 55, invasione improvvisa in tribuna stampa di giornalisti, ma soprattutto giornaliste giapponesi, lì solo per lui. Dopo pochi giorni Yuto si era già calato nel ruolo di mascotte della squadra: prima di una partita le telecamere l'avevano sorpreso a saltellare come un cartone animato impazzito, che sfoderava banzai a destra e a sinistra. Ma evidentemente non era solo quello. Al suo esordio contro la Roma alcuni sprint veloci sulla fascia a cercare il cross giusto avevano aizzato gli animi dei numerosi sostenitori connazionali. Yuto sapeva di dover lavorare per inserirsi in una grande squadra, crescere, essere pronto. Sempre. Domenica, contro il Genoa, Yuto era stato chiamato a sostituire Chivu e in tribuna stampa si era subito acceso l'entusiasmo dei giornalisti asiatici. Pacche sulle spalle, nemmeno si trattasse di loro figlio. Immediata la delusione per il cambio rimandato. Ma poi Yuto entra comunque. Non manca molto alla fine della partita, ma il campo di San Siro lo chiama impaziente. E su quel campo succede qualcosa di strabiliante. Yuto si trova sui piedi una palla provocante, in area, zona tiro. Il nr.55 non ci pensa un solo secondo e spara in rete. Gol. In tribuna è il delirio. Ci troviamo a scambiarci il cinque con i colleghi del Sol Levante e ad abbracciarci come amici di lunghissima data. Yuto confiderà poi di avere provato ad inventarsi un modo originale per festeggiare il gol ma di non aver visto altro che 'bianco'. Come in una cerimonia del tè che si rispetti Nagatomo raggiunge Zanetti e parte il rito degli inchini. A conferma che i giappi sono troppo avanti e che riescono sempre a raggiungere il cuore delle cose Yuto dichiarerà di avere individuato nel Capitano il suo modello (o meglio il suo senpai). E di trovare incredibile il Duomo di Milano. La sua voglia di stupire ci ha già conquistato. Il resto, se seguirai il tuo cuore e il tuo senpai, verrà da sè. Buona fortuna, Yuto!