editoriale

Niente è come esserci

Siamo nella terra di mezzo. Troppo lontani dai ricordi di vittorie felici per esserne ancora contaminati. Triplete digerito, campioni congedati (a malincuore), nostalgia canaglia. Siamo oltre la semplice presa di coscienza. Conosciamo a menadito...

Sabine Bertagna

Siamo nella terra di mezzo. Troppo lontani dai ricordi di vittorie felici per esserne ancora contaminati. Triplete digerito, campioni congedati (a malincuore), nostalgia canaglia. Siamo oltre la semplice presa di coscienza. Conosciamo a menadito i contorni della cruda realtà e abbiamo guardato negli occhi i nostri errori per innumerevoli serate senza sonno. Aspettiamo di rinascere, da molto tempo ormai. Lo aspettiamo come un bambino aspetta Natale.

In questa terra di mezzo si prenderanno decisioni e si tracceranno nuove linee, che taglieranno con il passato. La rosa subirà tagli, aggiustamenti, rinforzi. Dovrà tornare a lottare per obiettivi importanti. Inquadrabili in una fascia diversa da quelle raggiunte recentemente. Mancini farà miracoli? Uno lo ha già fatto. Si parla di Inter e di Yaya Touré come di un matrimonio in fondo possibile. Se non è un piccolo miracolo, questo.

"Niente è come esserci" recita la nuova campagna abbonamenti dell'Inter. Non mancate l'appuntamento con la prossima stagione perché l''Inter farà di tutto per tornare ai suoi livelli, suggerisce l'azzeccato slogan. In fondo all'Inter ha sempre avuto ragione chi aveva deciso di non andarsene. Chi aveva deciso di rimanere. La maglia di Javier Zanetti è stata ritirata ma il suo esempio rimane scolpito a caratteri indelebili. "Niente è come esserci" ha il suono di una promessa. Una promessa alla quale abbiamo tutti bisogno di credere. Dopo tanto tempo potrebbe anche essere quella giusta.

Twitter @SBertagna