editoriale

Niente è come volerci essere

Il calcio non è un mero elenco di plusvalenze, di conti che devono tornare e di scelte oculate. Il calcio è fatto di emozioni. Calciatori che ti trasmettono qualcosa, calciatori ai quali non ti affezioni anche se non hai molto da rimproverargli....

Sabine Bertagna

Il calcio non è un mero elenco di plusvalenze, di conti che devono tornare e di scelte oculate. Il calcio è fatto di emozioni. Calciatori che ti trasmettono qualcosa, calciatori ai quali non ti affezioni anche se non hai molto da rimproverargli. Mi viene in mente Icardi, che in vacanza veste la sua famiglia con la maglia numero 9 per una foto che diventa un fantastico spot alla campagna abbonamenti nerazzurra. "Noi siamo pronti per questa nuova stagione". Semplice ed, efficace come tutte le cose che vengono dal cuore e si fanno strada in quello degli altri. Mi viene in mente Handanovic, del quale capisco la delusione di non aver trovato la macchina vincente che eravamo in passato ma al quale non riesco a perdonare l'indolenza nei sentimenti. Quello sguardo che ti dice senza troppi fronzoli che probabilmente vorrebbe essere in tutt'altro posto. Nonostante i tweet esplicativi del suo agente. Peccato.

Il calcio è una giostra senza senso apparente. Ti affezioni e ti arrabbi con sbalzi umorali paragonabili agli ormoni in gravidanza. Eppure è questo il suo bello. Alla notizia che l'Inter avrebbe trovato un accordo con lo Stoke City per Xherdan Shaqiri abbiamo pensato perché proprio lui? E lo avevamo pensato anche quando si vociferava di un'altra cessione eccellente, quella di Kovacic. E se l'unico incedibile si chiama Maurito Icardi, per gli altri le offerte vanno valutate. Questo secondo la ratio. Poi scattano le simpatie e le considerazioni tecniche che ognuno di noi si sente in diritto di formulare. Shaqiri ha deluso? Probabilmente sì. Ma qualcosa nelle sue qualità ci aveva convinti che potesse far parte del futuro targato Mancini. Sembrava lo pensasse anche il Mancio. Sicuramente lo pensava Shaqiri.

Se il mercato di gennaio acquista quindi una nuova luce, meno abbagliante e certamente più dimessa, il mercato estivo è un rullo compressore che va per la sua strada con piglio determinato. Difficile individuare ora gli errori di valutazione. Si tratta di dettagli più che altro emotivi. Di sensazioni a pelle. C'è che nel calcio alla fine ti affezioni. E finisci per calarti nei panni dei giocatori. Nei panni di un Santon, ritrovato a gennaio sotto i migliori auspici e poi perso per chissà quali motivi nel finale di stagione. Neli panni di un Shaqiri esaltatissimo dal suo nuovo club, in ogni sua conferenza, in ogni suo atteggiamento, in ogni sua dichiarazione anche in quelle estive lontane da Milano (è qui che di solito cascano in tanti). Ineccepibile. Poi la prestazione non è sempre stata all'altezza. Anche se accelerazioni, dribbling e prestazioni con la maglia della Svizzera tutto facevano credere eccetto che Shaq fosse un giocatore del quale doversi liberare. Come finirà? Vedremo.

Sta nascendo una nuova Inter. Il mercato ha visto i nerazzurri protagonisti come non lo erano da tempo. Kondogbia, Murillo, Miranda, Montoya. E per non cadere nell'errore del mercato di gennaio, quando la troppa fame ci aveva annebbiato e portato ad una deleteria e precoce esaltazione, diremo che sta nascendo una nuova Inter tutta da confermare sul campo. Perché ci sarà da trovare un'intesa ed un equilibrio assenti nella rosa della precedente stagione. Mancini ha insistito per avere uomini nuovi subito. Adesso deve lavorare, sa di dover trovare la chiave giusta per plasmare una squadra. Via la negatività, i ripensamenti, i dubbi. A questo giro esserci o non esserci saranno due scelte nette e poco conciliabili. "Niente è come esserci" recita la campagna abbonamenti di quest'anno. "Niente è come volerci essere" sembra aggiungere la foto di Icardi, che pensa già alla nuova stagione. E' questo il senso più profondo di un anno che suggerisce sfide ambiziose quanto fondamentali per la sopravvivenza. Volerci essere. A tutti i costi. Sugli spalti. Come in campo. Soprattutto in campo.

Twitter @SBertagna