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Immenso, unico, inimitabile, amico, fratello o meglio, Javier Zanetti. Sei diventato dei nostri nel lontano 13 maggio 1995 e oggi saluti quello che è stato il tuo stadio per anni. Sei stato il primo acquisto di Massimo Moratti. Da allora sono passati ben 6942 giorni, giorni di passione, di sofferenze e di vittorie. Sei sbarcato a Milano con l’umiltà giusta, quella dei grandi campioni. Ci hai messo poco per entrare nel cuore dei tifosi: i giocatori cambiavano, ne arrivavano di nuovi, ma tu eri sempre qui.
DUE DESTINI - Poi arrivo’ il giorno più importante, quello che ha sancito che tu saresti diventato una leggenda dell’Inter: il 28 ottobre 1998, nella gara di andata degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Castel di Sangro hai disputato la tua prima gara ufficiale da capitano. Da lì hai iniziato a scrivere la tua storia con la maglia dell’Inter. E’ passato tanto tempo, i ragazzi del ‘95 ora sono maggiorenni ma tu già allora eri un uomo. Si un uomo, perché per un ragazzo della tua età arrivare in Italia da perfetto sconosciuto è stato sicuramente l’esame di maturità più grande. Con te, insieme a te, noi tifosi abbiamo alzato al cielo svariati trofei che di fatto ti hanno fatto diventare un'icona dell’Inter e di tutto il calcio. Fa rabbrividire quello che tu hai dato a questo sport e a noi tifosi.
RECORDMAN - Giocatore con più presenze, 856, Giocatore con più presenze in Serie A, 616, di cui 613 in campionato e 3 in spareggi, giocatore con più presenze in Supercoppa Italiana, 7, Giocatore con più presenze nelle Competizioni UEFA per club, 160, Giocatore con più presenze in UEFA Champions League, 105, Giocatore con più presenze consecutive in Serie A, 137 gare da Milan-Inter 3-4 del 28 ottobre 2006 a Roma-Inter 2-1 del 28 marzo 2010, Giocatore con più presenze consecutive in assoluto, 162 gare da Milan-Inter 3-4 del 28 ottobre 2006 ad Atalanta-Inter 1-1 del 13 dicembre 2009, Giocatore con più presenze nei derby di Milano, 47, marcatore più anziano della UEFA Champions League, in Inter-Tottenham 4-3, a 37 anni e 71 giorni, marcatore più anziano della Coppa del mondo per club FIFA, in Seongnam-Inter 0-3, a 37 anni e 127 giorni, giocatore con più stagioni da capitano, 15, giocatore più vincente della storia dell'Inter, con 16 trofei conquistati: 5 Campionati italiani, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Champions League, 1 Coppa UEFA e 1 Coppa del mondo per club, Capitano più vincente della storia dell'Inter, con 15 trofei conquistati: 5 Campionati italiani, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Champions League e 1 Coppa del mondo per club.
SENZA DI TE - E’ difficile pensare ad un’Inter senza di te, ma il tempo, il destino, stanno facendo il loro naturale corso e da domani non sarai più un giocatore: rimarrai per sempre "IL giocatore dell’Inter”. Il popolo nerazzurro ti ha amato, ti ama e ti amerà sempre perché tu ci hai insegnato cosa vuol dire essere interisti. Una tua frase ti ha contraddistinto da altri: “L'Inter è sempre sola nel senso di solitaria, staccata da tutto il resto, al confine; è sola nel senso di unica, nel modo di pensare, di agire e di rapportarsi con il mondo. Non mi stancherò mai di ripeterlo, a costo di sembrare banale: l'Inter è una creatura diversa rispetto a tutte le altre squadre”. Beh, come darti torto: grazie per avercelo insegnato.
CAPITANI - La tua maglia numero 4 verrà ritirata, come successo solo una volta in passato, e stiamo parlando di un’altra leggenda, che troppo presto ci ha lasciato, Giacinto Facchetti, che da lassù ti avrà sicuramente guidato ed istruito per prendere il suo posto. Si proprio il tuo rapporto con “Cipe” ha cementato il tuo legame con lui e con l’Inter. Come dimenticare quell’anno, era il 2006, quello di Calciopoli, ma soprattutto quello della “bastarda” malattia che colpì Giacinto. Nonostante tutto l’allora presidente nerazzurro seguiva sempre da vicino il suo grande amore, l’Inter, e quando ormai la malattia stava per vincere la sua battaglia tu hai fatto il capitano; prima della finale di Supercoppa Italiana, sei andato a trovare Facchetti all’ospedale promettendogli di ritornare il giorno dopo con la coppa in mano. Promessa mantenuta dopo il 4-3 alla Roma. Con la tua eleganza sei riuscito a strappare un sorriro a Giacinto che dopo pochi giorni avrebbe raggiunto Prisco in Paradiso.
Per noi sei stato anche questo; un uomo tutto d’un pezzo e la tua fama, la tua lealtà, rimarranno sempre scolpiti nei nostri cuori. Ti porteremo in giro orgogliosi, chi con la tua maglia, chi con i braccialetti della fondazione Pupi (grazie per quello che tu e Paula state facendo per tanti bimbi) e chi con un semplice ricordo. Ora non sarai più il giocatore più pettinato al mondo, ma in giacca e cravatta ci rappresenterai nel mondo come hai sempre saputo fare. Noi ti ricorderemo sempre...ricordati di noi Capitano!!
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