- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
editoriale
L'unica risposta che cerchiamo in questo momento è qualcosa che possa dare conforto all'interrogativo se l'Inter versi o meno in un periodo negativo. Non tanto per il gusto di crogiolarsi nel pessimismo cosmico che, come spesso accade in questi momenti, ha già pervaso una parte dei sostenitori nerazzurri. Quanto per valutare l'effettivo peso della sconfitta a Bergamo e del pareggio in casa con il Cagliari. Una risposta che sarà nota solo lunedì, nella partita contro il Parma. Spiace che l'effetto positivo di una vittoria roboante come quella contro i bianconeri ne esca in qualche modo ridimensionato. Non vogliamo parlare di crisi, ma occorre ritrovare gli equilibri giusti. E sì. Occorre fare risultato.
Pur facendo ogni partita storia a sè, qualche elemento in comune è possibile ritrovarlo. Un certo vacillare nella difesa, un centrocampo meno incisivo, meno cattiveria nella costruzione del gioco, le assenze. È evidente che queste ultime non possono non pesare su una rosa impegnata su molti fronti. La partita contro il Rubin, brutta fino ad un certo punto, ha dimostrato che i giovani per inserirsi hanno bisogno di una squadra che li sostenga. E contro i russi a non convincere sono stati probabilmente proprio i giocatori di più esperienza. È evidente che da parte dell'Inter c'è una forte volontà di dare spazio ai giovani. Emozione più che comprensibile a parte, hanno già lasciato intravedere doti interessanti (Benassi, per esempio). Sarebbe stato importante vincere, è evidente anche questo. Anche se prendere un gol dopo un minuto scarso ti costringe ad essere ancora più forte di quanto preventivato. E noi, evidentemente, non lo siamo ancora a sufficienza.
Twitter @SBertagna
© RIPRODUZIONE RISERVATA