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Non basta aver cercato il gol con insistenza, sfociando sul finale nella fase di impaziente concitazione. Una fase che difficilmente si dimostra risolutiva. Soprattutto se non è serata. La traversa centrata clamorosamente da Juan Jesus proprio negli ultimi istanti è un mezzo rimpianto, che ancora ci tormenta. Tanti i gol sbagliati, non a caso nella serata meno brillante di Rodrigo Palacio. Un giocatore praticamente insostituibile. Non basta tirare in porta per portare a casa il risultato. E l'Inter ieri ha tirato ripetutamente. L'ha fatto otto volte in porta, undici fuori. Nove le occasioni da gol. L'ultima stampata su quella traversa maledetta.
Non bastano i soliti tocchi di classe di Ricky, mai banale nel gestire il pallone. Non basta la prestazione concentrata di Jonathan (indubbiamente uno dei migliori), prestazione che traduce nella pratica il Mazzarri-pensiero (cura dei dettagli, determinazione, lavoro). Non basta un Guarin meno distratto del solito, che quando può cerca la porta con ispirazione (assist, tiri, traversa). Ingenuità e disattenzioni si pagano care. La squadra non ha ancora la maturità necessaria a rimediare agli errori con naturalezza. E la fortuna non sempre guarda dalla parte giusta.
Il rammarico più evidente è per quei punti persi dalle squadre che ci precedono in classifica, che non abbiamo saputo capitalizzare a dovere. Anche se non dobbiamo dimenticare che i risultati finora ottenuti dai nerazzurri trascendono in qualche modo le aspettative più contenute che si nutrivano in estate. La determinazione c'è e Mazzarri è molto attento a coltivarla il più possibile, con un lavoro che pretende risposte fisiche ma soprattutto mentali. La squadra, ingenuità a parte, cerca di abbracciare la giusta mentalità. La verità è che a volte tutto questo non fa risultato. O semplicemente non basta.
Twitter @SBertagna
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