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editoriale
Adesso basta. Hanno passato un'estate intera a ricordarci che colui che diceva di amarci se ne era andato. Mesi trascorsi a giocare con le nostre ferite e ad esaltare il nostro stato di orfani. Senza sapere che chi tifa Inter lo fa a prescindere da un lungo elenco di facce, più o meno di passaggio. Dalle più amate alle meno incisive. Sulla nostra panchina c'è spazio per un solo allenatore e il suo nome è Rafa Benitez. A differenza dei tifosi che lo hanno compreso perfettamente, qualcuno fa ancora un pò di confusione. In telecronaca c'è chi si ostina a chiamare l'Inter la squadra di Mourinho, sottintendendo la presenza di un fantasma abbastanza corposo. Rafa dal canto suo non si scompone. Se questo continuo nominare il portoghese lo irrita, non lo ha ancora fatto vedere. Ma chi sono i veri orfani di Mou? I giornalisti, senza ombra di dubbio. Quando non lo evocano esplicitamente si perdono in discussioni sterili su che cosa avrebbe detto, fatto, urlato Josè. Le trasmissioni di adesso rimpiangono un passato che sanno di non poter più recuperare. Troppo ipocriti per rendersi conto che se Mou aveva deciso di andarsene era anche grazie al loro atteggiamento. Al tifoso nerazzurro non interessa venerare un fantasma. Il tifoso interista si coccola il ricordo di un amore indimenticabile, ma non è così stupido da fonderlo con un presente che non è più tale. Non è più tempo di "tituli". Una volta li faceva Mou, adesso tocca agli addetti ai lavori. Cari giornalisti, diamoci un taglio. Se vi manca Mou potete sempre seguire il Real...
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