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E' una melodia malinconica, che ti entra dentro e non ti molla più. Il derby di domenica sera si nasconde fra le note di una canzone nostalgica presente e insistente, alla disperata ricerca di un motivo per emozionarsi. Perentoria nel suo infantile desiderio. Inter e Milan arrivano alla stracittadina con obiettivi dall'aspetto dimesso e dai toni più volte ridimensionati. Riusciranno a centrare ancora un obiettivo in questa stagione? Difficile dirlo. Ma uno degli obiettivi potrebbe proprio essere rappresentato da questa partita. Vincere non cambierebbe tutto, ma qualcosa. E qualcosa, allo stato attuale delle cose, è meglio che niente. Inutile fare gli schizzinosi.
Per Xherdan Shaqiri sarà il primo derby. La prima occasione di respirare quello che un derby meneghino comporta. L'attesa che si affaccia sugli spalti, la tensione palpabile nell'aria primaverile fin troppo frizzante. E questo in uno scenario senza obiettivi. Incredibile, no? In conferenza stampa Shaqiri si mostra entusiasta di affrontare la partita contro i rossoneri. Si vede che gli piace stare all'Inter. Te ne accorgi tra un sorriso e una risposta ferma. Come se non ci fosse nient'altro di meglio da fare. In bilico tra le aspettative per la prossima stagione e quelle ormai risicate di questa. Il pensiero è già alla prossima Inter, ma il derby riporta tutti con i piedi per terra. Il derby non è una partita che puoi glissare come una domanda in conferenza.
Domenica ci vorrà soprattutto una cosa. La parola più nominata in settimana, nelle dichiarazioni di tutti i giocatori nerazzurri. Le palle. I tifosi si aspettano una partita di calcio, si aspettano cattiveria, si aspettano l'Inter. Tutto ciò che si allontana da questi concetti non sarà ben accetto. Si può tollerare la mancanza di risultati, l'Europa che si allontana, persino la mediocrità. Ma un derby giocato senza palle no. Quello i tifosi proprio non se lo meritano. Non è quello che ci spetta.
Twitter @SBertagna
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