- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
editoriale
Analizzando a caldo gli episodi del Meazza credo sia del tutto normale gridare la nostra rabbia, quella nerazzurra, nei confronti di una direzione di gara che ci ha costretto a giocare tre quarti di gara in 9 contro una squadra a ranghi completi. È vero, l'espulsione su Cordoba, o meglio, il secondo giallo probabilmente è troppo avventato; sicuramente il giovane Pozzi ci ha messo del suo, ha fatto il suo gioco farcendolo di provocazioni e di sceneggiate. Ma non è solo Pozzi, questa è una storia che riguarda il nostro torneo, composto per la maggior parte di “pezzi di Marcantonio alti e grossi che con una carezza franano al suolo come colossi dai piedi d'argilla”; that's italian style. Il problema a mio modo di vedere è ben altro. Voglio credere o meglio voglio illudermi che nessuno si sia attrezzato per farci perdere il campionato, la teoria del complotto mi sembra totalmente fuori luogo e, a mio avviso, ne è consapevole anche il nostro ammiraglio, Josè Mourinho, al quale però piace fomentare le masse con questa teoria del sospetto. Mettiamoci a ad analizzare a mente lucida gli episodi che ci hanno remato contro, espulsione di Samuel sacrosanta, doppio giallo inevitabile, leggerezza imperdonabile. Ci sarebbe poi, per non dimenticare, un cartellino rosso da assegnare a Pazzini per fallo di reazione su Lucio, non ravvisato da Tagliavento. Espulsione di Cordoba esagerata, il secondo intervento però potrebbe trarre in inganno per la velocità e per l'impatto (che non c'è stato), certamente se non fosse stato cacciato oggi le miriadi di moviole analizzerebbero l'entrata del colombiano tacciandola per gioco pericoloso ecc ecc...quindi questa volta ci siamo risparmiati delle moine da parte della stampa che vorrebbe veder l'Inter anzi Mourinho, perdere lo scudetto. Decisioni avverse, certo, ma in alcuni casi purtroppo giuste (vedi l'espulsione di Sneijder al derby, il regolamento parla chiaro, leggerezza del giocatore).Decisioni tutto sommato che dobbiamo accettare, ora dobbiamo definire il modo in cui devono essere accettate: possiamo recriminare, gridare allo scandalo, avallare teorie complottistiche, oppure restare in silenzio e guardare avanti, consci del fatto che qualunque tipo di protesta, di esternazione di recriminazione lascerà il tempo che ha trovato.Forse risulterò impopolare però non sopporto “piangere” per i torti subiti, ho amato questi colori quando subivamo distacchi siderali dalla vetta della classifica, li amerò e li supporterò per sempre. Sempre e comunque con la solita dignità, con la testa alta, la stessa che avevo quando perdemmo il derby 6 a 0, la medesima che ostentavo con fierezza il 6 maggio, proprio quella, quella di chi è nonostante tutto, infatuato di questi colori, di questa squadra che da sempre ha portato con onore e dignità quella maglia su qualunque campo, in Italia o in Europa. Più forti di tutti e di tutto, questo titolo è nostro, nessuno ce lo potrà mai togliere, ci potranno provare sul campo, e se ci dovessero riuscire vuol dire che forse altri l'hanno meritato più di noi. La storia “dei piangina” è acqua passata, dobbiamo avere la forza dei grandi, quella nessuno ce la potrà mai levare, quella potenza sfoggiata nel pantano del Tardini, quando stavamo per perdere uno scudetto sacrosanto, quella calma, quella compostezza che da sempre predica il nostro PRESIDENTE. Noi siamo l'Intenazionale F.C. Noi siamo la BENEAMATA, noi siamo i campioni d'Italia. Su la testa, spalle larghe e passiamo avanti. A fine campionato festeggiare sarà ancora più bello.
Ricordate quello che diceva il nostro tecnico quando i punti di vantaggio erano 11 sulla seconda: "Ogni squadra ha degli alti e dei bassi in campionato, mettiamo punti in cassaforte per poterli amministrare quando ci troveremo di fronte a fasi non positive per noi..."
Tutto calcolato quindi, calma, niente panico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA