editoriale

NON TIRATE TROPPO LA CORDA

Daniele Mari

22 maggio 2010. L’Inter vince la sua terza Champions League, entra di diritto nella leggenda e scrive una pagina di sport memorabile. I tifosi della Beneamata, legittimamente, si aspettavano di vivere un’estate da sogno,...

22 maggio 2010. L'Inter vince la sua terza Champions League, entra di diritto nella leggenda e scrive una pagina di sport memorabile. I tifosi della Beneamata, legittimamente, si aspettavano di vivere un'estate da sogno, un'estate paradisiaca, rivedendo fino alla nausea le immagini dei gol di Milito, degli assist di Sneijder, delle rincorse di Eto'o e, perchè no, delle gag di Marko Arnautovic.

E invece? E invece dal secondo dopo il fischio finale di Howard Webb siamo alle prese con i protagonisti più inattesi, con i protagonisti meno richiesti. Da circa due mesi siamo costretti ad ascoltare "le richieste legittime" di Fernando Hidalgo, "gli attacchi poi ritrattati" di Antonio Caliendo, "i mal di pancia" di Mino Raiola.

Legittimo. Questo l'aggettivo del momento. Milito vuole un aumento? E' legittimo. Maicon vuole un aumento? E' legittimo. Balotelli vuole un posto da titolare? E' legittimo. E' tutto legittimo, come i 3,5 milioni di euro netti l'anno che guadagna Amantino Mancini, rientrato alla base dopo l'infelice parentesi rossonera. Ma nessuno ha dimenticato le dichiarazioni che il brasiliano ha fatto un minuto dopo la presentazione a Milanello dove, secondo il brasiliano, "si respirava un'aria nuova".

"Amantino ha sbagliato a dire che a Milanello si respira un'aria nuova; lui ha gioito con l'Inter per uno scudetto e mezzo. Non bisogna sputare nel piatto in cui si è mangiato", gli aveva risposto a suo tempo Marco Materazzi, che probabilmente gli ripeterà il concetto a quattr'occhi.

"Nessuno ha puntato una pistola alla testa dei dirigenti quando hanno firmato il contratto". Altra frase particolarmente di moda, quando i procuratori vogliono far rispettare un contratto evidentemente non giustificato dalle prestazioni.

E allora sia chiaro. Il discorso vale anche per i giocatori. L'Inter ha vissuto un'annata straordinaria? Certamente, ma per ricompensare gli atleti esistono i premi vittoria, cifre tra l'altro tutt'altro che irrisorie. Non è legittimo l'aumento di stipendio. E' legittimo chiederlo, non obbligatorio ottenerlo.

L'Inter non è il Verona di Bagnoli. Non è una provinciale che casualmente si è ritrovata a vivere una stagione epica, e che ora bisogna spremere come una gallina dalle uova d'oro o dalla quale bisogna cercare di spiccare il volo verso lidi più importanti. L'Inter è una delle società più importanti della storia del calcio, è una delle sei squadre che sono nella leggenda e che possono fregiarsi del triplete.

Massimo Moratti ha il diritto di godersi la sua tripletta senza doversi confrontare giornalmente con le richieste o le "minacce di addio" urlate a mezzo stampa dai procuratori dei big nerazzurri. I tifosi dell'Inter hanno il diritto di godersi la loro tripletta senza dover assistere a questa forsennata corsa alla cassa di Corso Vittorio Emanuele. Questo, signori miei, è legittimo!