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In un turno infrasettimanale bislacco, iniziato martedì e non ancora terminato, perdono tutte le dirette concorrenti dei nerazzurri. Perde il Parma con la Juventus, sollevando un calderone di proteste arbitrali (attendiamo le dichiarazioni di Nicchi pronte a sdrammatizzare). Perde la Fiorentina con il Milan del sempre meno (?) in bilico Seedorf. In vetta si consuma una rincorsa frustrante perché il primo posto (81 punti destinati molto probabilmente ad aumentare) non lascia spazio a fantasie di altra natura. E quindi per Roma e Napoli vincere diventa un dovere privo di piacere. Servirà a cullare le coscienze a fine campionato. A ripetersi che si è lottato fino alla fine.
L'Inter ha la possibilità, stasera, di avvicinare la Fiorentina e di consolidare il desiderio europeo del suo presidente. Gioca in casa con l'Udinese che ha 13 punti in meno dei nerazzurri. Il che può avere un certo valore sulla carta, ma non per forza in campo. Thohir ha ribadito la necessità di macinare punti, Mazzarri cercherà di accontentarlo. L'Udinese incontrato nella scorsa stagione sancì la fine dell'era Stramaccioniana. Oggi ci si aspetta una svolta, un segnale. Legni che si trasformano in gol. Intenti che si trasformano in punti. Magari è giunta l'ora del primo rigore a favore (scherzavo...). Stasera sarà importante soprattutto una cosa. Non dover piangere sull'ennesima occasione sprecata. Non di nuovo.
Twitter @SBertagna
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