editoriale

PAGELLE: Ranocchia non c’è, Kovacic è splendido. Alvarez scopre la “garra”

Daniele Mari

Handanovic 6: Ennesima serata allucinante per il portiere sloveno, che vede i suoi compagni di reparto bucare interventi su interventi. Ranocchia 4,5: Un disastro in difesa, un disastro anche in attacco: un disastro. Samuel 5: Gioca un grande...

Handanovic 6: Ennesima serata allucinante per il portiere sloveno, che vede i suoi compagni di reparto bucare interventi su interventi.

Ranocchia 4,5: Un disastro in difesa, un disastro anche in attacco: un disastro.

Samuel 5: Gioca un grande primo tempo, poi nella ripresa si perde e soprattutto perde Denis.

Juan 5,5: Leggermente meglio dei compagni di reparto ma i cross dei gol atalantini arrivano dalla sua parte.

Zanetti 6,5: Quinto di centrocampo, galoppa sulla fascia più e più volte.

Guarin 5: Altra partita incolore del colombiano, che prova a fare il salvatore della patria con risultati modesti

Kovacic 7,5: Altra partita sontuosa del giovane croato. In mezzo al campo, da leader, sempre a testa alta. Verticalizza, imposta, rifinisce: il futuro.

Cambiasso 6: Gioca un po' in appoggio a Kovacic, un po' in appoggio agli attaccanti. Partita da gregario.

Pereira 6: Nel primo tempo si rivede il giocatore visto contro la Roma all'esordio. Non si mantiene su quei livelli nella ripresa.

Rocchi 6,5: Una liberazione. Resta l'unico attaccante a disposizione di Stramaccioni ma stavolta non tradisce: si sblocca anche se il gol finisce con l'essere inutile.

Cassano 6: Raggiunge Milito e Palacio in infermeria: una maledizione infinita.

Alvarez 7,5: Entra e dopo pochi secondi spedisce in fallo laterale la palla dell'1-0. Il pubblico lo sommerge di fischi ma lui stavolta reagisce di carattere e grinta, con una "garra" insospettabile: segna una gran doppietta e in certi frangenti si carica addirittura la squadra sulle spalle.

Schelotto 4,5: Entra e invece di preoccuparsi di aiutare la squadra pensa a saldare i conti con i suoi ex compagni.

Stramaccioni 6: Fino al rigore di Denis la squadra gioca bene e sopperisce alle difficoltà con grinta e carattere. Poi si disunisce dopo lo scempio di Gervasoni e a quel punto c'è ben poco che possa fare. La formazione? Molto più che obbligata: ormai si fatica ad arrivare ad undici disponibili.