editoriale

PAGELLE: Ranocchia perfetto, Guarin disastroso. Mazzarri, l’Inter ha regalato un tempo

Daniele Mari

Handanovic 6: Non particolarmente sicuro nelle occasioni in cui è chiamato in causa, che però sono rarissime Ranocchia 7: Sempre sicuro, preciso e puntuale. Non sbaglia un intervento Samuel 6,5: Al rientro, si piazza al centro della difesa come...

Handanovic 6: Non particolarmente sicuro nelle occasioni in cui è chiamato in causa, che però sono rarissime

Ranocchia 7: Sempre sicuro, preciso e puntuale. Non sbaglia un intervento

Samuel 6,5: Al rientro, si piazza al centro della difesa come se non fosse mai uscito di squadra

Juan 6,5: Si capisce perché per lui Mazzarri faccia un'eccezione al concetto del "confermo chi fa bene la domenica prima". Può davvero diventare un top

Jonathan 5: Non che non sia presente nel gioco ma non azzecca un cross

Guarin 4,5: Voleva festeggiare il rinnovo con un gol, in realtà mette in campo tutto il peggio di Guarin

Cambiasso 5: Lento e prevedibile

Hernanes 5,5: Il ritmo di gara non è eccelso ma non lo era neanche nelle gare precedenti. Ma stavolta è anche insolitamente impreciso

Nagatomo 5,5: Leggermente meglio di Jonathan ma solo perché resta in campo partecipando all'assedio finale

Palacio 5,5: E' l'emblema della coperta corta dell'Inter. Se gira a largo per aprire spazi si sente la sua assenza in area, se aspetta che lo cerchino gli altri diventa preda dei difensori che fisicamente lo sovrastano. E' comunque in calo

Icardi 5: Stavolta non fa nemmeno a sportellate con i difensori dell'Udinese. Gioca in punta di piedi e non incide

Alvarez 5,5: Ritorno al passato per l'argentino, fischiatissimo dal pubblico. Ma nell'assalto finale qualcosa ce la mette, seppure più con foga che con precisione

D'Ambrosio 6: Ha la palla dell'1-0, Domizzi gli strozza l'urlo in gola

Milito sv

Mazzarri 5: Un tempo letteralmente regalato all'Udinese, in maniera inspiegabile. Squadra lenta, prevedibile, senza verve. Poi nella ripresa una dose incredibile di sfortuna e imprecisione. Ma la cronica incapacità di fare gioco in casa è ormai preoccupante