Ci si chiede da tempo come mai il fair play finanziario sembri valere solo per le squadre italiane (e per l'Inter in particolare), come mai i grandi campioni sempre meno spesso approdino in Italia, come mai le italiane impieghino mesi per chiudere una trattativa, mentre le big europee possono compiere blitz di una settimana, soffiando i migliori talenti alla concorrenza.
editoriale
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Ci si chiede da tempo come mai il fair play finanziario sembri valere solo per le squadre italiane (e per l’Inter in particolare), come mai i grandi campioni sempre meno spesso approdino in Italia, come mai le italiane impieghino mesi per...
La risposta arriva da uno stadio realizzato da StageUp - Sport & Leisure Business: secondo questo studio se i club italiani, come succede in Inghilterra ormai da anni, fossero proprietari e gestori dei loro stadi, i ricavi crescerebbero (annualmente!!) di 408 milioni di euro, ovvero il 26,6% in più rispetto al fatturato del 2009/2010.
Addirittura, se le italiane avessero stadi di proprietà, i loro ricavi toccherebbero quota 638 milioni, superando del 5% quelli della Premier League.
E allora non ci si deve sorprendere se Manchester United, Manchester City e Chelsea fanno il bello e il cattivo tempo sul mercato, non ci si deve soprendere se il Barcellona e il Real Madrid (che godono dei vantaggi della tassazione spagnola e dei ricavi del merchandising che sono doppi rispetto alle big nostrane) si divertono a soffiarci tutti i migliori giocatori.
O il calcio italiano si dà una svegliata, complessivamente, oppure sarà bene cominciare ad abituarsi (a meno che non lo si sia già fatto) a guardare i successi degli altri dal buco della serratura, perché con questo squilibrio economico sarà impossibile competere con le big spagnole e inglesi.
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