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L'amore è sempre lo stesso. Questa è la prima cosa che abbiamo potuto constatare durante l'esperienza di Pinzolo. Il nono posto della passata stagione non ha minimamente intaccato la passione impetuosa del tifoso interista. La località trentina è stata letteralmente invasa dai supporters, arrivati da qualsiasi punto d'Italia, ogni scorcio della cittadina - anche l'angolo più nascosto - raccontava qualcosa di Inter. Non c'era muro che non fosse vestito di qualche vessillo nerazzurro e non c'era viale in cui non si respirasse un'aria familiare.
Fatta la dovuta premessa, caliamoci con attenzione nell'aspetto tecnico della faccenda: Cosa chiede Mazzarri? Che Inter abbiamo visto? Cosa è cambiato rispetto al passato?
La prima nota lieta è proprio quella relativa al mister, che ha letteralmente martellato i propri ragazzi. Lavoro,sudore e dedizione sono stati il leitmotiv del faticoso ritiro in trentino. Il tecnico toscano sta svolgendo un lavoro certosino sia sulle gambe che sulla testa dei calciatori a disposizione.
Nessuno si lamenta: nonostante i carichi di lavoro siano sfiancanti, non c'è un solo calciatore che si risparmi, tutti eseguono le indicazioni con la massima intensità. Guarin, Olsen, Campagnaro, (solo per citarne alcuni) nel corso delle interviste hanno fatto chiaramente trasparire la stima ed il rispetto che hanno nei confronti del lavoro che Mazzarri sta imponendo loro: "ha le idee molto chiare" questa la frase pronunciata sovente dai calciatori, in riferimento al tecnico toscano. Nulla è lasciato al caso, l'organizzazione di Walter, dà un taglio netto all'improvvisazione che abbiamo visto in passato, anche perché il mister di S.Vincenzo, è totalmente appoggiato dalla società
Così in campo: naturalmente, in tutte le apparizioni dell'Inter, abbiamo assistito ad una squadra fedele all'impronta tattica del proprio tecnico: 3-5-2, è stato questo il modulo sul quale Mazzarri ha battuto di più, non tralasciando sprazzi di 4-3-3, così come faceva al Napoli, alternando i due moduli a seconda delle esigenze del momento. I ragazzi in campo stanno già assimilando i dettami tattici del proprio allenatore, in partita è stato abbastanza agevole notare come la squadra tentasse di impostare un pressing alto, (anche se i carichi di lavoro non ne garantivano la perfetta riuscita) i due esterni sempre molto avanzati durante la fase di costruzione della manovra e la palla che spesso viaggia direttamente dal difensore centrale all'esterno più avanzato.
Cosa non va? Siamo solo all'inizio e non vogliamo emettere sentenze che sarebbero al quanto inopportune se rapportate al periodo. Le gambe zavorrate dai duri allenamenti, non permettono ai calciatori di esprimersi come vorrebbero, lo ha detto anche Campagnaro: "Al momento la testa va più veloce delle gambe" e quindi è naturale che i meccanismi vadano ancora oliati, tutto sommato, al netto di queste attenuanti, si intravedono però alcune lacune, sulle quali Mazzarri dovrà concentrare maggiormente il proprio lavoro.Centrocampista ed esterno: Jonathan non sta facendo male, pare evidente però, che non può essere quella spina sul fianco di cui Mazzarri ha estremamente bisogno. Isla sarebbe l'ideale per il tecnico toscano. Per quanto riguarda il centrocampo invece, c'è da dire che non siamo rimasti favorevolmente colpiti, anzi. Con Kovacic assente giustificato, è toccato a Guarin ed Alvarez agire ai lati di Cambiasso, ed in queste prime uscite, (Seppur si tratti di calcio di Luglio) hanno dimostrato scarsa propensione al calcio propositivo e veloce che vuole Mazzarri. Sia l'argentino che il colombiano, appaiono troppo innamorati del pallone e gli inserimenti in area di rigore, durante la partita, si contano sulle dita di una mano. lo stesso Mazzarri, nel corso di un'intervista rilasciata, ha fatto intendere che il tiro da fuori di Guarin, è sicuramente un'arma in più della sua Inter, ma che dal colombiano, si aspetta molto più movimento senza palla. Considerando Cambiasso e Kovacic, due giocatori intoccabili nell'Inter titolare di oggi, probabilmente Moratti, farebbe bene ad investire in una mezzala destra che abbia le caratteristiche più volte indicate dal tecnico.
La squadra è abbastanza compassata e prevedibile, Icardi offre poco appoggio ai centrocampisti che senza l'arretramento della punta, faticano a trovare lo spazio di inserimento, molto meglio di lui, ha fatto Belfodil, il franco algerino è apparso molto più adatto agli schemi di Mazzarri, regge meglio lo scontro fisico (nonostante sia debilitato dal Ramadan) e riesce a far salire la squadra. E' probabile che l'ex attaccante del Parma, stia scalando posizioni anche nelle idee di Mazzarri, che in attesa di Milito, potrebbe proporre come coppia d'attacco Palacio-Belfodil.
Siamo certi che le amichevoli estive contro Real e Chelsea, offriranno molte più indicazioni, la sensazione, però, è che per vedere un'Inter che lotti per esser competitiva, bisognerà ancora lavorare molto, sia in campo, sia fuori.
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