editoriale

PULIZIE DI PRIMAVERA

“Mi chiedo come possa accadere una cosa del genere in una società. Che fine hanno fatto l’ufficio stampa, che fine ha fatto chi deve proteggere un giocatore come Mario. E’ inconcepibile che un compagno di squadra aggredisca...

Giovanni Montopoli

"Mi chiedo come possa accadere una cosa del genere in una società. Che fine hanno fatto l'ufficio stampa, che fine ha fatto chi deve proteggere un giocatore come Mario. E' inconcepibile che un compagno di squadra aggredisca fisicamente e verbalmente Mario alla fine di una partita vinta per 3-1. Neanche Mourinho ha detto una parola. In un gruppo ed un club normale certe cose non devono accadere..."Teneramente ingenuo. Questo il primo pensiero che sfiora la mia mente alla lettura del monito uscito fuori dal tombino del procuratore del giocatore con il numero 45.Sentirsi fare la MORALE da un personaggio come Raiola è quanto di più mortificante la mente umana possa sopportare, non tanto per gli ameni concetti lanciati come dadi sul tavolo di un qualunque casinò (cosa che al limite ci può anche stare, nessuno si aspetta una digressione di astrofisica), ma per come poi, alla fine di ogni sparata, candidamente conferma: “Non è mia intenzione portare via Mario bla bla bla”.Forse il tenero procuratore, sempre pronto a lanciarsi nelle fiamme per i suoi assistiti a differenza di quel cattivone di Mourinho, non ha ancora capito che per il 99% dei tifosi nerazzurri il numero 45 è solamente un lontano ricordo.Mario va protetto? Mario è stato protetto, fino allo stremo. Mario è stato osannato e coccolato da tutti, nessuno escluso. Dal Presidente ai compagni di squadra, dai tifosi che seguono la Beneamata sempre e comunque fino ad arrivare a quelli che ha apostrofato come “figli di...” martedi sera al Meazza. E se c’è stato un errore da parte di qualcuno è stato quello di permettere a determinati personaggi di rientrare dalla finestra quando finalmente si era riuscito a fare tabula rasa di tutto quel pattume che imbrattava le pareti di eleganti edifici. Vero, l’errore c’è stato, ma fortunatamente siamo ancora in tempo per riparare al danno, in fin dei conti siamo sopravvissuti a Ronaldo e Ibrahimovic, figuriamoci se non possiamo privarci del numero 45.