editoriale

Puntare in alto

Festeggerà i suoi 50 anni con una squalifica. La prima “a sua insaputa”, confessa in conferenza stampa. Roberto Mancini non siederà sulla panchina nerazzurra nella gara contro il Dnipro. Sconta un ritardo per un ritardo...

Sabine Bertagna

Festeggerà i suoi 50 anni con una squalifica. La prima "a sua insaputa", confessa in conferenza stampa. Roberto Mancini non siederà sulla panchina nerazzurra nella gara contro il Dnipro. Sconta un ritardo per un ritardo nell'entrata in campo da parte della sua ex squadra, il Galatasaray. A sua insaputa perché lo ha saputo solo tre giorni fa. Ma è un Mancio di ottimo umore quello che si presenta insieme a Juan Jesus a rispondere alle domande in conferenza. Perfettamente a suo agio, brillante, concreto. E ambizioso. L'obiettivo Champions va centrato. In un modo o nell'altro. Un modo si chiama terzo posto. E l'altro vittoria dell'Europa League. Era tanto che non si sentiva pronunciare, seppur nella formula di un'intenzione, un concetto così forte. Forse ci siamo dimenticati cosa significhi puntare in alto. Il Mancio, oggi, ce lo ha ricordato.

Aggiungere alla lista degli argomenti che non spaventano il Mancio il tema dei giovani. Eravamo curiosi di sapere se avesse già individuato qualche talento sul quale puntare in prima squadra. Un po' come era successo con Mario Balotelli quando aveva 17 anni. Gli abbiamo chiesto dei ragazzi della Primavera che si sono allenati con la prima squadra e del "solito" Federico Bonazzoli. Un ragazzo che brucia le tappe e che è impossibile non notare. Tutto questo non sarà sfuggito a Mancini che fa capire quanto il tema dei giovani gli sia caro. "Io credo molto nei giovani, soprattutto con le difficoltà che ci sono in Italia trovare giocatori che crescano in fretta sarebbe molto importante per i club." Il sogno di Erick Thohir. In linea con gli obiettivi del Mancio. Da oggi si punta in alto. Con una fermezza che non ci apparteneva da tempo. 

Twitter @SBertagna