editoriale

Quelli che… attaccano Moratti

Si sa, noi interisti siamo “gente difficile” da accontentare, esigenti e attaccati alla squadra, pronti a passare dalla critica feroce al peana celebrativo nel giro di poco tempo, a buttarci giù dopo una sconfitta col Barcellona e a...

Lorenzo Roca

Si sa, noi interisti siamo "gente difficile" da accontentare, esigenti e attaccati alla squadra, pronti a passare dalla critica feroce al peana celebrativo nel giro di poco tempo, a buttarci giù dopo una sconfitta col Barcellona e a esaltarci per un'amichevole vinta contro la Real Metauro (vengo da lì, mi perdoneranno i miei concittadini, ndr). Insomma, siamo noi. La classifica del campionato italiano, non certo all'altezza del prestigio nerazzurro, ha tolto il velo di Maya che ombreggiava le lacune di un mercato estivo troppo "guardingo", dando la stura a violenti attacchi verso Moratti, Branca e compagnia cantante. Ma ogni critica va circostanziata e fatta con modo e misura, altrimenti ha il fetore dello sfogo da bar dello sport. Premettendo che dobbiamo essere consci del fatto che la Tripletta non potremo celebrarla ogni anno, penso sia oltremodo inadeguato per non dire proditorio attaccare ora Moratti a causa della presunta inazione o di acquisti "sbagliati" sul mercato. Posto che (Ronaldo escluso) non ricordo operazione di mercato che abbia conseguito il 100% di consensi, se negli anni passati l'Inter si è resa protagonista di operazioni di mercato oggettivamente discutibili, è altrettanto vero che negli ultimi 4 anni la campagna acquisti nerazzurra ha rasentato la perfezione. Cambiasso gratis, Maicon per 6 milioni, Julio Cesar pagato con i Punti Fragola, Sneijder 15 milioni (mentre la Juventus ne spendeva 30 per Diego) per finire con il capolavoro Eto'o, operazione che lasciò molti di noi perplessi, ammettiamolo, ma che a posteriori si è rivelata una delle più grandi operazioni di mercato degli ultimi anni.Pazzini? Personalmente non stravedo per lui come giocatore, ma è indubbio che si tratti di uno dei migliori attaccanti in circolazione e i costi dell'operazione sono talmente a "buon mercato" da far infuriare i tifosi blucerchiati che parlano di "svendita". E sono genovesi...La Juve era su di lui da mesi, Moratti in 2 giorni lo ha portato a casetta. Certo, ora non mancheranno coloro che si affretteranno ad asserire che Biabiany non andava venduto, che sarà il futuro Pallone d'Oro, che è meglio di quel bollito di Milito ecc.Esulando poi dal mercato, credo che noi interisti dovremmo essere fieri di un Presidente che difende i nostri colori con vera passione, unica forza motrice del suo agire calcistico, in un mondo spesso sporco e corrotto come quello del pallone nostrano. In quante occasioni si è trovato a combattere praticamente da solo in una lotta contro i mulini a vento? Contro gentaglia che si è permessa di infangare l'onore e l'inscalfibile moralità di galantuomini nerazzurri che non sono più tra noi, contro i belluini attacchi di maggiordomi del giornalismo al soldo del potere, contro chi maschera le continue disfatte della propria squadra tirando in ballo a ogni pié sospinto gli scudetti "rubati", contro presidentucoli di periferia che lo deridevano perché "non vinceva mai" (ora dallo stagno nessuno gracida più, come mai?). Moratti è sempre in prima fila, a testa alta.Ai detrattori dell'ultim'ora pongo un quesito: Ma al posto di Moratti chi vorreste? Zamparini? Lotito? Silvio? Rosella? Certo, essendo uomo mortale e fallibile, anche lui ha commesso è commetterà errori, ma l'aspra ingratitudine che troppo spesso soffia nei suoi confronti quando le cose in casa Inter non girano alla perfezione, collide violentemente con quello che rappresenta: il Presidente che tutti vorrebbero avere.