editoriale

Quello che conta

Quello che non ti uccide, ti fortifica. E così capita che pur giocando un primo tempo a velocità rallenty, con poco dinamismo e pericolosità limitata, rimani in dieci e ti porti a casa una vittoria. Soffrendo fino alla fine e rischiando,...

Sabine Bertagna

Quello che non ti uccide, ti fortifica. E così capita che pur giocando un primo tempo a velocità rallenty, con poco dinamismo e pericolosità limitata, rimani in dieci e ti porti a casa una vittoria. Soffrendo fino alla fine e rischiando, proprio nel finale, il gol del solito ex. Allontanato da una parata strepitosa di Handanovic che, all'ex ha detto chiaramente no. Gli aspetti negativi sono stati ampiamente elencati in queste ore. L'attacco nerazzurro centellina le reti, ma sfodera un proficuo rapporto fra i palloni buttati in rete e i punti portati a casa. In fondo si potrebbe anche chiamare cinismo. Ad oggi le vittorie per 1 a 0 saranno anche il minimo indispensabile, ma nella classifica punti hanno lo stesso valore di una vittoria per 4 a 0. 

Quello che conta è il gruppo. Se nell'avvio di stagione le fisiologiche problematiche legate all'ambientarsi dei singoli giocatori sono state oscurate da una quasi inaspettata striscia di vittorie, ora, soprattutto in attacco, avere un'intesa è diventata un'esigenza più forte. Le parole di Icardi spiegano la sua recente "apatia" in campo, quasi si sentisse escluso dai meccanismi del gioco. Poco lucido, poco presente. Sono arrivati nuovi giocatori e bisognerà imparare a trovarsi più o meno a memoria, là davanti. Da qui a parlare di "caso" ce ne passa. A meno che non si pensasse che in questa stagione si sarebbe ottenuto improvvisamente tutto senza fatica. Cambiando quasi tutti gli interpreti.

Quello che conta è il gruppo. Un gruppo che vince in dieci è un gruppo che farà tesoro della sofferenza. E la trasformerà in qualcosa di buono. Qualcosa che prima o poi potrebbe anche diventare continuità. La resistenza prosegue e l'Inter è lì, insieme ad un manipolo di squadre, a due punti della vetta. Conterà qualcosa la classifica? O nel caso dell'Inter va sempre filtrata alla ricerca dei valori del bel gioco e dello spettacolo? E' indubbio che i nerazzurri debbano lavorare per risolvere i problemi che sono emersi. L'approccio altalenante nei 90 minuti. I gol che stentano. La lentezza nella manovra. Con la Roma, sulla carta, sarà una partita complicatissima. Quello che conta al momento è essere lì nel vivo della corsa. Esserci come negli ultimi anni mai era accaduto. Secondi in classifica. Ogni tanto guardatela, la classifica. Se vi capita.

Twitter @SBertagna