Avviso ai naviganti: la stagione nerazzurra non è finita al gol di Gomez di mercoledì sera. Per quanto doloroso, l'epilogo della sfida di S.Siro rappresenta solo il primo tempo d'una sfida che ci vede a questo punto sfavoriti, ma non di certo battuti. Per l'Inter infatti è già ora di campionato. C'è l'operazione rimonta da portare avanti. Bisogna mettere da parte il desiderio di vendetta (sportiva) nei confronti dei bavaresi per far posto alla concentrazione richiesta da un impegno insidioso come la trasferta genovese. La Sampdoria tra le mura amiche è infatti una compagine da prendere con le molle. Basta ripercorrere con la mente gli ultimi precedenti tra le due formazioni per accorgersene. Gli uomini di Di Carlo avranno mille ed una motivazione per dare il meglio: regalare un successo di prestigio all'ambiente blucerchiato dopo la sconfitta nel derby della Lanterna contro l'odiato Grifone, migliorare una classifica inferiore alle attese di inizio stagione e ritrovare così nuovo slancio in vista degli impegni che verranno. E poi ci sarà lui, il ''Pazzo'' Pazzini, l'uomo più atteso. Colui che ha abbandonato la nave. Il nemico pubblico numero uno da fermare ad ogni costo. Fosse solo per restituirgli in minima parte il dispiacere procurato a tutti i tifosi doriani con la sua improvvisa quanto inaspettata partenza.
editoriale
R per Riscatto
Avviso ai naviganti: la stagione nerazzurra non è finita al gol di Gomez di mercoledì sera. Per quanto doloroso, l’epilogo della sfida di S.Siro rappresenta solo il primo tempo d’una sfida che ci vede a questo punto sfavoriti, ma non...
Ma la banda Leonardo non sarà da meno. La parola d'ordine in casa Inter è riscatto. Immediato e perentorio. Per dare un segnale forte a se stessa ed al Milan. Per mettere a tacere tutta quella parte di critica che non ha risparmiato giudizi oltremodo negativi nelle cronache post-Bayern. Mancheranno pedine importanti, a causa di infortuni e squalifiche, ma ciò non può e non deve essere un alibi a priori. Abbiamo tutte le carte in regola per far saltare il banco di Marassi. A cominciare da quel Julio Cesar, protagonista sfortunato in Europa, atteso ad una prova tutta grinta e orgoglio capace di fugare ogni ingiusto dubbio sulla sua tenuta mentale. Molto sarà nelle mani ma soprattutto nella testa del buon Leo, il quale dovrà alimentare a parole il furore agonistico dei suoi calciatori, lo stesso che ha permesso a questa squadra di ottenere una storica ''manita'' di trofei in una sola stagione agonistica. Vogliamo i tre punti. Zero scuse. Siamo o non siamo i campioni? Ed allora dimostriamolo. Fuori gli attributi.
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