editoriale

Rassegnati

Sabine Bertagna

Non è più solo un problema di sconfitte. Nell’economia di una stagione ricca di impegni (per ora) perdere è un’eventualità che fa parte del gioco. Soprattutto se sei una squadra che tenta disperatamente di rispolverare gli antichi...

Non è più solo un problema di sconfitte. Nell'economia di una stagione ricca di impegni (per ora) perdere è un'eventualità che fa parte del gioco. Soprattutto se sei una squadra che tenta disperatamente di rispolverare gli antichi fasti. Una squadra da rifare, da rodare, da consolidare. Ma la sconfitta a Firenze ha fatto scattare un campanello d'allarme inquietante. Intanto siamo appena alla sesta giornata di campionato e le squadre che abbiamo affrontato non erano di prima fascia. Cagliari e Firenze hanno affossato il nostro già latente orgoglio. Lo hanno accartocciato e gettato lontano. Non siamo stati capaci di reagire. Abbiamo osservato passivi e inermi, come se non fossimo noi quelli in campo sparpagliati con timore. Incapaci di difendere il territorio. Rassegnati.

Gli 8 punti in classifica iniziano a pesare. Perché riflettono una situazione di campo preoccupante. Giocatori stanchi, fisicamente non in condizione. Il turnover non funziona. Invece che far rifiatare i giocatori sradica certezze. La rosa non è all'altezza? Sono arrivati giocatori che sulla carta non possono essere considerati inferiori a quelli che ci hanno affrontato in questo avvio di campionato. Il gioco stenta, l'equilibrio è un miraggio. Tutto viene rimesso in discussione. O quasi.

La società cerca di far quadrato. Ausilio ha affrontato le telecamere per affermare con fermezza che così non si può andare avanti. Ci vuole una svolta. Forte e chiara. Mazzarri non sembra essere in discussione, ma l'attenzione è chiaramente puntata tutta su di lui. Ci si aspetta che faccia reagire la squadra, che intervenga laddove ce ne sia più bisogno. Perché un'Inter così non si può davvero vedere. Inconsistente e passiva. Chi si aspettava un avvio di stagione con effetti speciali è rimasto deluso. Aleggia il timore che WM possa aver già esaurito il suo repertorio di soluzioni. Che la situazione sia più grave di quanto si potesse immaginare. A questi pericolosi interrogativi si deve rispondere con decisione. Per non precipitare in un turbine di sconfitte. Per non cadere nel peggiore degli stati emotivi. Quello della rassegnazione.

Twitter @SBertagna