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editoriale
Alle 22:40 circa, finalmente tutti gli interisti hanno potuto gridare e gioire come mai avevano fatto negli ultimi vent'anni. Troppe pressioni addosso, troppe paranoie, troppe provocazioni per non poter urlare al mondo la nostra gioia. Sono stati giorni di passione questi, giorni in cui il Barcelona ha fatto di tutto pur di 'tirare acqua al proprio mulino'. Ricordiamo oggi volentieri le parole di Ibra che affermava spavaldo "al ritorno gliene facciamo quattro" dato che lui era andato al Barcelona "per vincere tutto dato che all'Inter non era possibile"; quelle di Piquè per cui i nostri giocatori "avrebbero dovuto pentirsi di aver scelto questo mestiere"; le magliette della famosa 'Remuntada'. Un autogol quello del Barcelona. Sono passati in pochi giorni dal paradiso all'inferno. Ma sinceramente, sarebbe una soddisfazione troppo grande per i catalani, se parlassimo di loro. Le loro dichiarazioni parlano da sole. Chi ha orecchie per intendere, intenda! Pensiamo alla nostra impresa e sottolineiamo i nostri meriti. Una squadra definita 'eroica' dal nostro condottiero Josè Mourinho, che conduce in porto una partita epica. "La più bella sconfitta della mia vita" dichiarerà subito dopo ai media. Eroi si, perchè hanno combattuto contro tutto e tutti: arbitri, dichiarazioni e tifoserie avversarie. Eroi, perchè degli uomini normali non avrebbero resistito per oltre un'ora, in dieci contro undici al Camp Nou, concedendo solo tre occasioni agli avversari. Eroi, perchè l'Inter non raggiungeva una finale di Champions League da 38 lunghissimi anni. Finalmente la squadra ha mostrato tutto il suo carattere, è la vittoria del gruppo.Un gruppo di veri amici. Tutti che aiutano tutti, Milito che torna in difesa per sottrarre palloni ai centrocampisti, Eto'o che gioca per oltre 70 minuti da terzino sinistro, Chivu che si inventa centrocampista per sopperire l'assenza di Thiago Motta. Chissà quali sensazioni avranno vissuto i nostri detrattori e quanti gufi saranno caduti giù dal trespolo alla fine di questo entusiasmante match. Si riuniranno il 22 Maggio, ma abbiamo dimostrato, ancora una volta, di essere più forti di loro. Noi interisti abbiamo provato emozioni che non si possono descrivere a caldo: brividi, tensione, lacrime e gioia mescolati tutti in una serata che potremo raccontare ai nostri nipoti.Sono tutti da elogiare, per averci fatto raggiungere l'ultimo passo verso la realizzazione di un sogno. Un sogno che vuol dire alzare la Champions League nel cielo di Madrid. E poi lo ha detto anche Mou: "il sogno è piu puro dell'ossessione", e noi della nostra purezza ne andiamo fieri e non perdiamo occasione per dimostrarlo. Come in questa serata, una serata semplicemente fantastica!
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