editoriale

Rinnovare? Rifondare? No, semplicemente acquistare!

Sono i primi giorni di mercato vero, c’è tempo sino al 31 Agosto vero, ma l’immobilismo dell’Inter in questa prima sessione comincia a preoccupare. Ritornano alla mente i fantasmi dell’anno scorso quando si parlava di...

Alessandro De Felice

Sono i primi giorni di mercato vero, c'è tempo sino al 31 Agosto vero, ma l'immobilismo dell'Inter in questa prima sessione comincia a preoccupare. Ritornano alla mente i fantasmi dell'anno scorso quando si parlava di Fabregas and co. e invece ci ritrovammo ad iniziare la stagione solo con i nuovi innesti di Biabiany e Coutinho oltre al riscatto di Mariga."Questa squadra è a posto cosi" venne detto, ma l'esito della stagione ha poi dimostrato che qualcosa in più andava fatto. Cosi non sono stati casuali gli arrivi a Gennaio di Nagatomo, Pazzini e Ranocchia che forse, se acquistati già in Agosto, avrebbero reso questo campionato meno amaro.Vero che il rispetto del fair play finanziario (ancora in via di approvazione e quindi non certo) e le differenze di introiti tra Italia e Spagna la fanno da padrona, ma minore disponibilità economica non vuol dire obbligatoriamente rimanere a guardare mentre gli altri si danno da fare. Nel bene o nel male il Milan ha già fatto suoi Taiwo e Mexes, la Juventus Pirlo e Ziegler, mentre noi siamo fermi soltanto ad Alborno e Castaignos. Gran futuro per loro, ma il rischio di un Coutinho "bis e ter" è alle porte.Mentre a Milano vige una calma piatta stile post Champions 2010, in Catalogna si pongono le basi per rinnovare 'l'armata invincibile blaugrana'. Sanchez sembra essere ormai ad un passo, cosi come Fabregas. Entrambi sogni nerazzurri, che molto probabilmente rimarranno tali. Non bisogna illudersi, in virtù della Coppa Italia conquistata, che questa squadra non abbia bisogno di niente e di nessuno. Qualsiasi società sia ad Agosto, che in Gennaio suole rinforzarsi e correggere ciò che non va bene. L'esperienza Pandev dell'anno scorso dovrebbe fungere da monito. Il macedone arrivato a parametro zero, si dimostrò poi uno degli elementi essenziali della squadra che è riuscita a conquistare il 'triplete' come mai nessuno aveva fatto prima in Italia.

La premessa da me fatta è stata importante, ribadisco ancora che siamo ai primi giorni di mercato, ma nessun interista vorrebbe scottarsi come ha fatto l'anno scorso. Quando due anni fa partì Ibra, tutto sembrava perso ed invece arrivarono Milito, Motta, Lucio, ed un certo Samuel Eto'o che portarono linfa nuova ai colori nerazzurri.Perciò mi chiedo: vale davvero la pena non vendere nessun big, soltanto per non rovinare il ricordo di quello che questa squadra è riuscita a fare nel 2010?Il tempo passa per tutti. Sia per i giocatori, che automaticamente diventano più vecchi e più stanchi, sia per i tifosi, che da sempre sono stati ben abituati al grande colpo ogni anno.Ai posteri l'ardua sentenza, ma il 2010/11 qualcosa lo potrebbe aver già insegnato...