editoriale

Rovinare tutto (al 93°)

Partite chiuse, che si riaprono a 30 secondi dalla fine. L’Inter è un film che ti sorprende fino all’ultimo, spesso con il finale che non avresti mai voluto vedere. E’ successo contro il Torino in una partita tignosa ed...

Sabine Bertagna

Partite chiuse, che si riaprono a 30 secondi dalla fine. L'Inter è un film che ti sorprende fino all'ultimo, spesso con il finale che non avresti mai voluto vedere. E' successo contro il Torino in una partita tignosa ed esteticamente brutta. Minuto 94°. Un corner concesso dai nerazzurri permette a Moretti di infilare in porta la rete dell'uno a zero. E' successo contro il Napoli, in Coppa Italia. Quando tutti ormai pensavano ai supplementari come ad un destino inevitabile, la difesa nerazzurra regala il vantaggio ai partenopei. Minuto 93°. Su una rimessa laterale si realizza un pasticcio disastroso coronato dalla scivolata di Ranocchia: arriva Higuain e non perdona. Uno a zero e nerazzurri eliminati dalla competizione. E' successo, ancora una volta, contro il Celtic nella trasferta di Europa League. Il vantaggio nei primi venti minuti di due reti a zero non impedisce ai nerazzurri di farsi rimontare. Sul 3 a 2 per l'Inter i tifosi incominciano a pensare di essere giunti al finale perfetto. E invece no. Minuto 93° (sempre lui). Guidetti si trova libero in area, tira e segna il gol del 3 a 3. Ancora una volta a pochi attimi dalla fine.

L'Inter rischia moltissimo negli ultimi istanti della partita. Li teme. e dove c'è paura c'è spesso mancanza di determinazione, insicurezza, tendenza all'errore grossolano. Mancini, che ha già mostrato cambiamenti nel gioco di questa Inter, sa bene che una parte fondamentale del suo lavoro riguarda la testa dei suoi calciatori. L'atteggiamento da grande squadra che una squadra che aspira ad essere grande non deve perdere mai. Soprattutto non alla fine. Soprattutto non al 93°. Un minuto maledetto per buttare via sogni e punti. 

Twitter @Sbertagna