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L'arrivo ieri di Thohir a Milano, ha per un momento spento i riflettori sulla polemica innescata dal presidente napoletano De Laurentiis che ha definito, in maniera poco vispa e furba, "scornacchiato" il presidente interista Massimo Moratti. Un travaso di bile per la decisione da parte di Walter Mazzarri di lasciare Napoli in cambio di una panchina di una squadra nuova, da rigenerare, ma con alle spalle una società che ha vinto tutto e che la Coppa Italia la usava come portachiavi degli uffici in corso Vittorio Emanuele. Non è la prima volta che il presidente napoletano ha uscite simili nei confronti di Mazzarri, pregato sino all'ultimo di restare a Napoli. Ha preso Benitez per rimediare, ma la prima scelta rimaneva sempre e solo quella legata al tecnico toscano. Un ripiego lo spagnolo, passato come "il meglio che il mercato potesse fornire". Ci permettiamo di dissentire. Sul mercato c'è molto di meglio e se questo arrivo oltre a quello di campioni come Higuain e Callejon ha permesso sino ad ora al Napoli di avere solo tre punti in più in classifica rispetto all'Inter, vuol dire che questa squadra qualche problema lo presenta. Grande con le piccole (e mica tanto se ricordiamo il pareggio interno col Sassuolo, da noi rovinato 7 a 0 solo pochi giorni prima) e piccola con le grandi (Roma o Juve docet).
Ma tutti si saranno chiesti che cosa significa questo termine così desueto per la lingua italiana come "scornacchiato"? Mi sono dovuto rivolgere alla somma intellighenzia napoletana (mia zia e il mio amico Nando) per riuscire a risolvere questo dilemma. E se Nando mi ha dato due interpretazioni che variano dal 'furbo' al 'pieno di corna', mia zia mi ha spiegato la definizione originaria del termine. Nella cultura ellenica possedere le corna era simbolo di potenza e fertilità. La Napoli più verace quindi intende come insulto la perdita delle corna. Da questo il famoso 'scuorno'. Da qui se ne deduce che 'scornacchiato' ha un'accezione tutta meno che positiva.
E mentre la polemica iniziava ad accendersi, dei tweet lungimiranti di De Laurentiis illuminavano la scena. Come si è solito dire "excusatio non petita accusatio manifesta". Ecco. Il buon DeLa (chiamarlo così rende il personaggio più figo se immaginato con i suoi discreti occhiali colorati di azzurro) ha prima accusato chi ha riportato una conversazione che doveva essere privata e poi ha tentato una vana giustificazione affermando che lo scornacchiato non è assolutamente Massimo Moratti ma tutti coloro che hanno convinto Mazzarri a trasferirsi a Milano. Già usare un termine al singolare per indicare una moltitudine di persone distinte tra loro appare cosa strana, poi il riferimento alla vendita della società chiarisce il tutto. Volete ulteriori ragguagli? E' tutto documentato con un file audio. Questa volta "l'estrapolare la frase da un discorso più ampio" non vale. Anche perché abbiamo imparato che questa massima e' la più utilizzata da coloro che si rendono conto di aver straparlato e fatto un mezzo danno. Come tutti quelli che compiono strafalcioni su Twitter e dopo si giustificano dicendo: "maledetto correttore automatico".
Certo il presidente Moratti si è visto costretto quasi dalle necessità economiche a cedere il 70% della società, ma in 18 anni di Inter ha vinto di tutto e di più. Purtroppo di De Laurentiis ricordiamo più che altro la volontà di fare causa allo "scoglio" di Capri reo di essersi infranto sul viso del malcapitato Higuain, lo "stronzo" rivolto a Cannavaro e la fuga pregna di parolacce, in motorino senza casco il giorno della stesura dei calendari, dopo aver evidenziato un complotto inesistente per la sua squadra.
In tutto questo polverone però mai una parola di Moratti. Troppo impegnato ad occuparsi di cose serie che a rilasciare dichiarazioni private. Volendo parafrasare l'immenso Totò, vero principe della cultura napoletana: "signori si nasce e Moratti modestamente lo nacque".
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