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Cari vecchi tempi. Vi mancavano? Il "derby d'Itaglia" di ieri sera ha spiegato, anzi urlato, più verità sul calcio italiano, che anni di sussurri velenosi malamente celati. Dichiarazioni politicamente scorrette hanno svelato rancori ancora piuttosto vivi, regalandoci retroscena gustosi. I protagonisti? I giocatori in campo, ma soprattutto i dirigenti prima in tribuna e poi come in un degno amarcord negli spogliatoi, i tecnici ai microfoni nel post-partita, i giornalisti in alcune radiocronache. Su un concetto erano tutti piuttosto d'accordo: da ieri sera il campionato è irrimediabilmente falsato. Guai a pestare i piedi ai Signori del Calcio. E i Signori del Calcio, nel caso ve lo foste dimenticato, si chiamano Milan e Juventus.
Succede che dopo settimane di polemiche arbitrali in casa Juve, Corriere.it pubblica un articolo molto interessante sui rigori assegnati dopo Calciopoli. Balza subito all'occhio il Milan che negli ultimi quattro anni ne ha avuti ben 45 a favore e solo 14 contro. La tesi però é un'altra. Puo dirsi la Juventus ragionevolmente danneggiata avendone avuti solo 23 a favore e 21 contro? Oppure queste decisioni arbitrali sono solo frutto dei risultati mediocri rimediati sul campo? Il dato che nessuno si é lontanamente filato sono i rigori a favore dell'Inter (terza in classifica dopo la Roma con 41 a favore e 24 contro), che in quegli anni ha vinto uno scudetto dopo l'altro. 30 rigori a favore e 21 contro. Ma come? Non eravamo la squadra strafavorita dagli arbitri come aveva suggerito con un indimenticabile titolone anche la Rosea (facendo poi marcia indietro?)? Questo voi lo chiamate essere favoriti?
La sfida scudetto ha quindi svelato inopportuni indizi sul finale di stagione. Il Milan passa in vantaggio con un gol di Nocerino e potrebbe raddoppiare con Muntari, ma l'arbitro Tagliavento non convalida su suggerimento dell'assistente Romagnoli. Scintille in campo, in panchina e sugli spalti. A Matri viene annullato un gol per fuorigioco inesistente. E' lo stesso Matri a firmare il pareggio poco dopo. Intanto in campo la tensione si sfoga come meglio crede. Mexes rifila un pugno a Borriello, che sarà sicuramente oggetto di prova tv e il rinato campione Sulley Muntari (come pontificano gli esperti di calcio) colpisce Lichtsteiner con una sbracciata volontaria. Segue e chiude una edificante rissa finale. Perdonatemi, ma io in questa situazione i buoni non riesco proprio a vederli.
La parte più divertente si svolge peró lontano dal campo. Il Milan, forte del suo essere stato danneggiato da un "grave errore giuridico" nella squalifica di Ibra, é già bello carico. Un niente sarebbe stato sufficiente per farlo saltare in aria, figuratevi cosa é riuscita a scatenare la partita di ieri. Galliani litiga prima con Braschi in tribuna, poi manda a quel paese Agnelli e non contento si infila negli spogliatoi, trova Conte e gli da del piangina. A lamentarsi con gli arbitri si raccolgono frutti é il concetto espresso dal dirigente rossonero. Il tecnico bianconero ribatte pronto: da che pulpito, siete la mafia del calcio. Da non credere. Se volessimo spiegare il calcio italiano, questo sarebbe lo spezzone perfetto da proiettare. Conte, reo di aver alimentato per settimane intere l'ambiente con polemiche su una Juventus che pagherebbe il suo passato con decisioni arbitrali a lei sfavorevoli, ieri sera ha nascosto la mano con il sasso e ha dato la colpa ai giornalisti. Semplice defilarsi quando si ottiene ciò per cui si é lavorato con impegno. Semplice commentare solo gli episodi contro e negare l'evidenza di quelli a favore.
Per capire chi potrebbe vincere lo scudetto di quest'anno bisogna fare un ulteriore passo indietro. La Juventus durante Calciopoli ha cavalcato con tenacia la teoria (demolita in ogni sede, giudiziaria e non) secondo la quale quei giochetti lì in fondo li facessero tutti. Se l'é presa con una squadra in particolare, l'Inter, proprio perché questa non faceva parte di quel giro. Lo ha fatto perché se fosse riuscita a dimostrare che anche gli onesti rubavano era fatta. Solo e unicamente per questo motivo non se l'é mai presa con il Milan, che in Calciopoli era sua diretta avversaria di potere. L'unica avversaria forte da temere. Non l'ha fatto perché il Milan era stato in parte punito. E in questo in parte troviamo alcune risposte ai rancori dissotterrati. Il Milan non scontò la serie B come la Juve, la penalizzazione fu fortemente ammorbidita permettendo ai rossoneri di partecipare alla CL e di vincerla, chi era stato deferito continuò comunque a svolgere le proprie mansioni da dirigente. Touché.
Ma ora la resa dei conti potrebbe essere vicina, vicinissima. La Federazione deve fronteggiare una richiesta di più di 400 milioni di euro di danni da parte di Agnelli. La Federazione non puó che augurarsi ogni mattina che questo scudetto lo vinca la Juventus. Non muoviamo accuse, constatiamo che questo sarebbe lo scenario perfetto (almeno per qualcuno). E' il finale più comodo e probabilmente a Galliani non piacerà perché a farne le spese potrebbe essere la sua squadra. Timide sensazioni suggeriscono equilibri ormai noti. Quando non c'é interesse a fare pulizia le ragnatele si riformano e le trame si infittiscono. Ma vittime e carnefici hanno ancora la stessa e identica faccia. Buon campionato a tutti.
Twitter @SBertagna
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