editoriale

Senza respiro

Sabine Bertagna

Se pensiamo all’infortunio di Palacio, arrivato a bruciapelo dopo quello di Milito in una squadra senza alternative efficaci in attacco, possiamo forse immaginare la (non) voglia che poteva avere Stramaccioni di presentarsi in conferenza...

Se pensiamo all'infortunio di Palacio, arrivato a bruciapelo dopo quello di Milito in una squadra senza alternative efficaci in attacco, possiamo forse immaginare la (non) voglia che poteva avere Stramaccioni di presentarsi in conferenza stampa. Perché se da una parte ci sono gli errori di mercato che pesano e che si inaspriscono ogni qualvolta un infortunio ci ricorda quante poche opzioni abbiamo in quel determinato reparto, dall'altra c'è una sorta di maledizione che quest'anno si accanisce con l'Inter. Ci auguriamo che arrivi presto il conguaglio. Ché il prezzo che stiamo pagando si sta facendo salato.

Condividiamo anche gli stati d'animo che hanno attraversato Andrea. La rabbia feroce per l'ennesima pessima notizia, che ci ha sorpreso. Increduli e impotenti. A questo sentimento si è presto sostituito il bisogno di fare qualcosa, di trovare una soluzione seppur difficile, di lottare. Tutte cose che ci sembravano impossibili da mettere in atto dopo il bollettino medico sul Trenza.  Eppure la vita e il campionato vanno avanti, anche se si tratta di una constatazione crudele. Quest'anno non abbiamo né il tempo per riflettere, né per rifiatare. Corriamo da un'emergenza all'altra, alternando piccole gioie a delusioni ben più pesanti. Ma quel non mollo ribadito in conferenza, anche se vi sembrerà banale, è fondamentale. Provarci è un dovere, anche se situazioni come queste scoraggerebbero chiunque. Siamo tutti bravissimi a vedere gli errori (alcuni macroscopici), ad indicarli e a incrociare le braccia nell'attesa che qualcuno si decida a risolverli. Poi arriva lui in conferenza e deve spiegare cose inspiegabili. Deve dare un nome alla sfortuna. Deve disegnare soluzioni che anche un mago non saprebbe trovare. Strama avrà le sue colpe, dettate dall'inesperienza e dalla lettura errata di alcune situazioni. Ma ricordatevi di tutto questo quando ogni sabato e domenica vedete la sua faccia davanti ai microfoni. Ché a farlo con la sua stessa convinzione, a quest'ora, sarebbero davvero in pochi.

Twitter @SBertagna