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Sette su sette anche in campionato. Continua la marcia vincente di Mister Ranieri, che permette di scavalcare i cugini laziali in classifica e assestarsi in quarta posizione dietro il terzetto composto da Juventus, Milan e Udinese, tutte vincenti quest'oggi.ANTE - POST. Il primo tempo della gara di San Siro da parte dell'Inter è come il terreno di gioco: discontinuo, brutto e poco coeso. Difficile far girare la palla su un terreno simile, ma ancora più difficile è se la pressione dei giocatori biancocelesti inizia sin da quando toccano il pallone i vari Chivu o Maicon. Le trame di gioco dell'Inter sono confuse e lente, poco aiuta il continuo cambio di posizione tra Nagatomo e Alvarez sulle fasce che non facilità certamente la fluidità della manovra. In difesa Lucio appare poco attento e si fa 'uccellare' due volte da Rocchi. I risultati sono un palo e un gol per la Lazio. In avanti Milito e Pazzini si impegnano, ma non possono fare più di tanto data la pochezza dei palloni giocabili che raramente gli capitano sui piedi. Il Pazzo inoltre, viene innervosito sin dal primo minuto dall'atteggiamento poco corretto di Diaz, che addirittura becca l'ammonizione dopo soli 40 secondi di gioco. Unica nota positiva in 45 minuti è il gol di Milito che riporta il risultato in parità.Nel secondo tempo la musica cambia con gli innesti in campo di Obi e Sneijder ed un passaggio dal 4-4-2 al più congeniale 4-3-1-2. Sneijder col passare dei minuti acquisisce sempre maggiore sicurezza nei propri mezzi e torna a far girare la squadra. Attira maggiori attenzioni su di se e permette ai due attaccanti di poter rifiatare dopo la tanta corsa della prima frazione di gioco. Il 'pocoinforma' Pazzini (a detta di molti) si rifà con un gol capolavoro, grazie a un pallonetto che trafigge Marchetti. Nel finale di gara, Lucio e Samuel si esaltano nel dover difendere il fortino nerazzurro e Julio Cesar mostra la consueta sicurezza nelle uscite che spengono ogni speranza di un pareggio laziale.PASSO INDIETRO. Quello di Alvarez. Già nel derby aveva mostrato di soffrire un pò troppo il pressing avversario, oggi lo conferma. Se gli ringhiano addosso due avversari, non ha la velocità giusta per mettere in pratica ciò che sta pensando. Partita buia la sua con continui cambi di fascia con Nagatomo. Quando si accentra poi nella posizione di trequartista, due volte su tre perde il pallone e non è in grado di recuperare gli avversari. Per questo (e tanti altri) motivo, Ranieri decide di sostituirlo nel secondo tempo. Un turno di stop per ricaricare le batterie non dovrebbe fargli male.LA STRANA COPPIA. Chi lo ha detto che due prime punte non possano coesistere tranquillamente dividendosi i compiti? Milito e Pazzini lo stanno confermando giornata dopo giornata, distruggendo l'ipotesi di Gasperini secondo cui uno era l'alternativa dell'altro. Segnano entrambi e fanno una partita di quantità e lotta. In attesa dei vari Forlan, Zarate e Castaignos, loro due possono anche bastare.
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