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editoriale
A due giorni dal 'Derby d'Italia', impazza la polemica relativa a uno striscione della curva nerazzurra che collegava il presunto acciaio scadente, con cui è stato realizzato lo Juventus Stadium e la tragedia dell'Heysel relativa alla finale di Champions League tra i bianconeri di Torino e il Liverpool, vinta poi dall'allora squadra di Platini.Se i messaggi di monito in queste ore non mancano, a partire da 'La Stampa' che scrive: "E' uno striscione aberrante, da squalifica del campo e vedremo se l'autorità sportiva interverrà, come fa di solito", per arrivare a 'Il Giornale' che recita: "Se ci fossero organi disciplinari rigorosi scatterebbe una multa pesante a carico dei soliti noti, avendo costoro biglietto nominale. Dico un milione di euro, come minimo, cifra che andrebbe girata ai parenti delle vittime dell’Heysel", bisogna analizzare la situazione a 360 gradi.La mancanza di rispetto verso le vittime dell'Heysel, parte da lontano ed esattamente da quella tragica serata in cui forse la cosa più giusta sarebbe stata non disputare la gara, se realmente a qualcuno fosse interessata la sorte di quei poveri tifosi morti sugli spalti mentre aspettavano l'inizio della gara. Lungi da me voler giustificare i pochi tifosi della Curva Nord, rei di aver ideato quello striscione, ma il processo di demonizzazione che sta subendo l'intero tifo nerazzurro è qualcosa di assurdo.Facendo un passo indietro nel tempo, per contestare chi propone gare a porte chiuse per punire i tifosi interisti, sono molti gli spunti da cui trarre esempio: la gara tra Juventus e Inter del 2009 dove dopo gli insulti razzisti della curva juventina a Balotelli e la seguente squalifica del campo con il Lecce, l'Alta corte di giustizia ribaltò la sentenza e permise ai tifosi juventini di poter assistare alla sfida contro i giallorossi salentini; i vari cori che venivano puntualmente dedicati a Materazzi nei confronti della madre, scomparsa quando lui era ancora un bambino; gli insulti dello scorso anno ad Eto'o con un becero tifoso addirittura travestito da fiorario e con tutta la curva bianconera che intonava il coro "Eto'o Eto'o l'hanno visto con le rose, con le rose nel metrò"; lo striscione esposto dalla Curva Sud del Milan in occasione dell'ultimo derby di campionato in cui scrissero "Leonardo che aspetti? Raggiungi presto Prisco e Facchetti"; il coro intonato in occasione di Juventus Parma, prima gara allo Juventus Stadium con cui i tifosi bianconeri cantavano "Morto peppino,morto facchetti,anche moratti presto morirà,canteremo solo se Guido Rossi morirà"Guardando invece solo a due giorni fa, relativamente alle ipotesi di squalifica del campo, tralasciando le bombe carte o petardi fatti scoppiare dai tifosi juventini occupanti il terzo anello blu a San Siro, basti pensare al coro "Facchetti uomo di merda", intonato a gran voce durante l'esposizione della coreografia nerazzurra.Se lo striscione "Acciaio scadente nostalgia dell'Heysel" è giustamente da condannare a gran voce, bisogna avere la coerenza di farlo con tutti quegli atteggiamenti che mortificano il calcio in questi anni.Parlare di multe da milioni di euro, squalifiche e quant'altro è solo un atteggiamento demagogo, di cui tutti noi ne faremmo volentieri a meno.
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