editoriale

TESTA E CUORE…

Eva A. Provenzano

Il cuore e la testa. Massimo Moratti è alle prese con una scelta difficile: deve decidere se cedere o meno la sua Inter, la squadra di famiglia, quella che è stata del suo papà, quella con cui ha vinto tutto, quella che ha visto vincere,...

Il cuore e la testa. Massimo Moratti è alle prese con una scelta difficile: deve decidere se cedere o meno la sua Inter, la squadra di famiglia, quella che è stata del suo papà, quella con cui ha vinto tutto, quella che ha visto vincere, perdere clamorosamente, che arriva da una stagione veramente complicata e che da anni fa fatica a ricostruire (dopo essere arrivata in vetta al mondo) anche a causa della crisi economica che ha colpito l'Italia.

Dovrebbe venderla a Thohir, il manager indonesiano che ha sbaragliato la concorrenza e sembra possa essere uno dei modi per farla tornare ad essere competitiva. C'erano altre offerte al vaglio della società nerazzurra: ma lui più di tutti ha mostrato convinzione. E se prima sembrava potesse puntare solo a quote di minoranza, la sua offerta ad un certo punto si è rivelata un'altra: vuole tutta l'Inter. E il presidente adesso ci pensa. La sua idea sembra ancora quella iniziale: a La Gazzetta dello Sport qualche giorno fa ha detto: "Non ho intenzione di vendere al momento". Porrebbe cedere il 20-30% della sua società, arrivare a costruire lo stadio dei sogni, e poi magari in qualche anno lasciare la maggioranza al suo socio.

Il patron interista, giovedì, è volato a Londra per questioni familiari, per seguire - pare - lo spettacolo teatrale di sua figlia Celeste. Potrebbe tornare in Italia lunedì. Intanto si vocifera che a Milano sia arrivato Thohir che continua a pressare.

"Non vedo un'Inter senza Moratti sinceramente. Lui sa benissimo cosa dice il suo cuore e aspettiamo risposte", ha detto ieri capitan Zanetti. Le aspetta la cordata di indonesiani che vogliono la squadra interista, le aspettano gli interisti che sono divisi tra entusiasti pronti a giurare che i soldi sono l'unica cosa che conta in una squadra e 'spaventati', perché il nuovo che avanza porta sempre una ventata di incertezza. La testa e il cuore. Ognuno con le sue ragioni... 

@EvaAProvenzano