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"Sanzionare l'Internazionale Milano dichiarando che il club non ha il diritto di partecipare all'Uefa Champions League 2011-12". Non era mai successo. Che una squadra coinvolta nei migliori scandali della storia del calcio italiano attaccasse direttamente un altro club presso un'istituzione. MAI. A dire il vero era una cosa che noi interisti sognavamo da una vita. Quella di denunciare tutti i torti subiti nel corso degli anni. Quel rigore su Ronaldo. L'anno del 5 maggio. E gli anni in cui in casa Juve girava roba buona. Roba che ti gonfiava i muscoli e ti faceva correre. No, non eravate innocenti. Rinunciate alla prescrizione, siete ancora in tempo. Ai tempi avremmo pagato montagne di francobolli per avere un interlocutore al quale spedire le nostre perplessità. Eppure ci veniva detto che non eravamo all'altezza. I soliti sfigati. Smettete di piangervi addosso.
Ma adesso le regole sono cambiate. A.A. si muove non più come il padrone del suo feudo, ma come il potente che ha riguadagnato il suo regno. E che sa di poter fare il bello e il cattivo tempo. Dopo aver goduto dell'appoggio più o meno incontrastato del massimo quotidiano sportivo (certo, si giocava un po' in casa) per il tempo necessario a ricostruire centimetro dopo centimetro una veste di credibilità, si è pensato di travalicare ogni confine. E via a chiedere alla Uefa cose interessanti tipo perché l'Inter esiste? E perchè negli ultimi anni è riuscita pure a vincere tutti quei trofei? Cicca cicca.
Ci si potrebbe fare due risate in compagnia se non che i toni sono estremamente seri e pretendono prese di posizione ufficiali. La Uefa rigira la domanda alla Figc, che a questo punto si gira e scopre che non c'è nessuno a pararle le spalle e che a questo punto tocca proprio dare una risposta. La Figc, a meno che non soffra di disturbi di personalità, è la stessa che ha radiato alcuni vecchi amici della società bianconera, la stessa che ha sancito che i due scudetti bianconeri andassero revocati, la stessa che ha stabilito che lo scudetto 2006 rimane nella bacheca nerazzurra. Uhm, è la stessa vero?
I fatti sono essenzialmente due. O ha ragione A.A. oppure questa storia deve finire. Le sentenze della giustizia sportiva sono valide? Allora si multi Agnelli una volta per tutte. Altrimenti qui ognuno sarà libero di aggiungersi gli scudetti che vuole. Ci manca solo lo stadio di proprietà sul quale scolpirli in maniera indelebile. Non sogniamo più un mondo migliore, siamo cresciuti e non siamo stupidi. Sogniamo un po' di silenzio. Armati di francobolli o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, uno in particolare. Il silenzio degli agnelli.
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