editoriale

Thohir, gli investimenti e le telefonate del Mancio

In alcuni casi le previsioni di calciomercato ci azzeccano meno di quelle del meteo. Solo una settimana fa (una settimana, non mesi) i giornali disegnavano entusiasmo per il mercato rossonero, definito sontuoso e con una disponibilità lussuriosa....

Sabine Bertagna

In alcuni casi le previsioni di calciomercato ci azzeccano meno di quelle del meteo. Solo una settimana fa (una settimana, non mesi) i giornali disegnavano entusiasmo per il mercato rossonero, definito sontuoso e con una disponibilità lussuriosa. Titoloni a caratteri cubital, annunci di grandi ritorni, nomi capaci di far sognare i tifosi. E l'Inter? Gli articoli dicevano più o meno la stessa cosa. E' in stand-by. Dopo il rifiuto di Touré (sul quale si potrebbe scrivere un libro) l'Inter deve cercare alternative e costruire al più presto una squadra. Non dormire. E invece? E invece sabato scorso tutto si è ribaltato con un colpo che in pochi avevano previsto. E anche gli altri nomi associati ai rossoneri hanno iniziato a sfumare. Lentamente ma inesorabilmente.

La carta in più dell'Inter è risultata essere ancora una volta Roberto Mancini. Ancora lui. Prima o poi dovrà raccontarci che cosa fa per convincerli tutti a vestire la maglia nerazzurra. E quando tempo fa scrivevamo di appeal dell'allenatore (e qualche tifoso ci ironizzava dicendo che con tutto quell'appeal eravamo arrivati noni alla fine della stagione) intendevamo proprio questo. Rendere appettibile un progetto che si fatica a vendere come tale, per ovvi motivi. Perché i recenti risultati sono sconfortanti, perché non giocheremo in Europa e perché i giocatori forti vanno di solito a giocare dove trovano i loro simili. Altri giocatori forti. Un cane che si morde la coda finché non arriva qualcuno capace di spezzare l'incantesimo.

Sarà Geoffrey Kondogbia il giocatore della svolta? La carta direbbe di sì, ma l'unico giudice sarà il campo. Inserirlo in una squadra insieme ad altri mirati rinforzi alzerà le possibilità di avere una squadra competitiva. Sui giornali siamo già passati da "Erick Thohir non spende" a "dove avrà preso i soldi Erick Thohir?". Con l'acquisto di Kondogbia Thohir ha dimostrato di voler investire nell'Inter. Lo ha fatto con un acquisto importante, sotto tutti i punti di vista. Ma tralasciando i conti, che lasciamo agli economisti di nuova generazione, l'Inter sta seguendo l'unica strada possibile. Spendere per avere una squadra che dovrà cercare di centrare la qualificazione in Champions. Spendere per tornare ad essere competitivi. Spendere per non sparire nel limbo della sopravvivenza. Quella che,negli ultimi anni, non ha portato a niente.

Twitter @SBertagna