editoriale

Thohir o non Thohir: è questo il problema!

Alessandro De Felice

Ci hanno provato in tanti, tra cinesi e kazaki, passando per un mare di kazzari (popolazione di antiche origini mai estinta), ma ogni qualvolta un sedicente investitore si sia avvicinato all’Inter, il tutto è culminato con un nulla di...

Ci hanno provato in tanti, tra cinesi e kazaki, passando per un mare di kazzari (popolazione di antiche origini mai estinta), ma ogni qualvolta un sedicente investitore si sia avvicinato all'Inter, il tutto è culminato con un nulla di fatto. Il perchè è sempre il solito: Moratti fiuta l'affare, con la testa è conscio che nuovi introiti potrebbero favorire il processo di risalita della squadra, ma quando si tratta di concludere beh...un film parte nella sua testa. E via di Coppa Uefa con Zanetti che segna il tre a zero alla Lazio, l'amore per Ronaldo, la tragedia di nome Gresko, Calciopoli e Moggi, il primo scudetto di Mancini e la prima Champions di Mourinho. Tanti, forse troppi ricordi, per far si che si possa separare dalla sua creatura.

E' l'eterna lotta tra cuore e ragione quella che purtroppo fa stagnare le vicende societarie dell'Inter. Vale il detto per cui Moratti vuole la botte piena e la moglie ubriaca, ossia: si a nuovi investitori ma solo se si occupano di debiti e stadio. Detto cosi o si trova un pazzo che abbia voglia soltanto di spendere ed aspettare anni prima che qualcosa gli torni indietro, oppure si clona un Moratti bis che di sicuro compirebbe questo sacrificio col cuore. Ma di pazzi tali e di cloni la terra ne è per il momento priva.L'ingresso di Thohir in società, porterebbe ad un vero e proprio stravolgimento nei piani alti. Passi la presidenza onoraria per Moratti, anche se escludo che il Presidente decida di rimanere senza poter avere alcuna voce in capitolo, il tycoon indonesiano porterebbe con sé uomini di fiducia per fare il mercato e per occuparsi della vicenda stadio. Non ce ne voglia il buon Fassone, ma rispetto al suo arrivo, non si sono visti grandi cambiamenti su questo tema. Andando di questo passo, il tutto non sarà realizzato prima del 2020. Un po' troppo tardi se si pensa che lo stadio di proprietà è uno dei tasselli fondamentali di tutte le squadre al vertice.I soldi per Thohir non sembrano essere affatto un problema, visto che la sua figura è nota e fortunatamente non è uno di quei sedicenti sceicchi arabi, che gira e rigira poi li trovi a fare i baristi a Perugia e a vivere di stenti, come capitato, purtroppo per loro, ai tifosi romanisti.   L'investimento di denaro sarebbe un qualcosa di reale e permetterebbe di fare un mercato da Inter oltre che di ripianare i deficit di bilancio. Inoltre di fronte alla reticenza mostrata sino ad ora da Moratti, un altro avrebbe fatto un passo indietro, lui invece aumenta l'offerta rendendola impossibile da non accettare. Potrà avere miliardi su miliardi, ma è difficile che uno come lui acquisti una società di calcio solo per puro godimento.Il nodo fondamentale della questione è uno soltanto: il reale entusiasmo di Thohir per la maglia nerazzurra. Cosa potrebbe accadere qualora l'indonesiano dovesse rendersi conto che il calcio non fa per lui e che il giocattolino non lo diverte più di tanto? Potremmo trovarci in una situazione spiacevole. In un cul de sac da cui sarebbe difficile ripartire.Almeno su questo lato del carattere di Moratti non c'è dubbio alcuno: l'entusiasmo si può affievolire ma mai sparire del tutto. Quindi quando ci sarà da risolvere i problemi, Massimo Moratti ci metterà sempre la faccia. Non demanderà mai il compito ad altri o non se ne laverà mai le mani.E poi ve la immaginate una mattinata senza il Presidente che arriva sotto i suoi uffici e parla con l'intero conclave dei giornalisti riunito in suo onore? Sarebbe troppo anche per chi ha voglia di cambiamenti netti e di una svolta concreta.